Sanità, ecco la ricetta di Confindustria
Confindustria Lazio avanza una serie di proposte per modificare la gestione e la struttura della sanità regionale. L'associazione imprenditoriale mette al primo posto la revisione dell'elenco delle prestazioni realmente garantite dal servizio sanitario regionale, al fine di consentire lo sviluppo dell'assistenza integrativa su base volontaria. Secondo tema quello delle Asl: nella sua relazione al convegno «Sanità pubblica e privata nel Lazio» il presidente della Consulta Sanità di Confindustria Lazio Riccardo Fatarella ha chiesto «l'introduzione, già dal 2010, di una differenziazione nei bilanci delle Asl, per quantificare in maniera certificata quali spese vanno per la sanità pubblica e quali per quella privata». Fatarella si è detto anche «disponibile» alla «riduzione» del numero delle Asl e trasferire tutti gli ospedali pubblici a nuove aziende ospedaliere provinciali. Le proposte della Confindustria Lazio sulla rete ospedaliera chiedono l'affidamento a nuove gestioni dei piccoli nosocomi e la contemporanea costruzione di una rete di grandi ospedali. Una rete ospedaliera di cui per Confindustria vanno ridotte le spese di gestione per trasferire le risorse alle cure territoriali in un quadro di un contemporaneo potenziamento dell'assistenza socio-sanitaria per gli anziani. Fatarella ha anche detto che «Il Piano di rientro è insufficiente» invitando il governo a liberare le risorse di competenza della Regione. Questo il commento del consigliere regionale Robilotta: «Il piano di rientro è stato un fallimento poiché non contiene interventi strutturali. In merito alla vecchia diatriba fra sanità pubblica e sanità privata, sono per il motto "chi meglio fa, faccia!"». «È necessario un confronto serio per riformare il sistema sanitario laziale. Dobbiamo rimettere i cittadini al centro», ha concluso Alfredo Pallone.