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Paris (Pdl): «Sugli immigrati servono regole certe Cittadinanza in base al merito»

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L'areache comprende Castelnuovo di Porto, Capena e il XX municipio soffre da anni l'invasione di numerosi extracomunitari, ora rifugiati ora no che hanno messo a rischio di collasso più volte quella zona. A raccontarcene le difficoltà è Antonio Paris, profondo conoscitore del territorio, già sindaco di Capena e poi presidente del Consiglio comunale. Paris oggi è coordinatore dei Popolari Liberali nel Pdl, il gruppo che fa capo al ministro Giovanardi e parte, proprio da Capena, per raccontarci un problema tutto italiano: «Quell'area da anni soffre di tre fondamentali problemi: la sicurezza, la viabilità e la nettezza urbana. Tengo a precisare che non è una questione razziale ma bensì la necessità di offrire ai rifugiati un luogo dignitoso per vivere. Ciò si può ottenere solo attraverso regole certe». Quali? «Intanto cercare di capire se tutti sono rifugiati o tra loro si nascondono dei clandestini, poi dare dei tempi di permanenza, non possiamo immaginare che restino in un campo all'infinito e, infine, porsi una domanda: quanti ne possiamo ospitare? Deciso un numero gli altri devono cercare un'altra strada. Poi c'è un problema più ampio. Le statistiche ci dicono che molto spesso gli stranieri residenti nel nostro Paese non voglio integrarsi ma bensì venire in Italia per scappare dalla povertà e poi ritornare nel loro paese. Perché non immaginiamo una cittadinanza a punti che si basi sul merito e non sull'anzianità». Tornando a Capena. In passato non si è fatto nulla? «L'ex sindaco di Capena, Benigni, e il sottoscritto abbiamo posto più volte la questione all'allora prefetto, ma c'è bisogno di una collaborazione più ampia. Che veda coinvolti il ministero degli Interni, la Regione, la Provincia, il Comune di Roma e tutti i Comuni interessati». Questione di soldi? «Anche, gli enti colpiti da questo problema non ricevono finanziamenti particolari e se ne possono immaginare le conseguenze. Infatti, se io ricevo fondi per dieci cittadini e poi devo offrire il servizio a quindici persone è scontato che mi trovi in grande difficoltà. Dobbiamo batterci per la creazione di un fondo che aiuti tutta l'area».

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