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Piano Casa, via alle richieste Ma attenti a regole e divieti

Un grande piano per la costruzione di nuove abitazioni per le giovani coppie

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Da domani potranno essere presentate le domande di ampliamento e di demolizione e ricostruzione degli edifici residenziali e non del Lazio. Il piano casa regionale diventa infatti pienamente operativo dal 4 dicembre senza le contestate norme sul fascicolo di fabbricato, che saranno stralciate probabilmente entro questa settimana. Chi vorrà usufruire di questa opportunità dovrà comunque stare attento a fare richieste che rispettino la legge e non violino i limiti di ampliamento delle superfici che sono stati fissati. Presupposto indispensabile per non vedersi rifiutare la domanda: la presentazione della DIA all'Ufficio Tecnico del Comune dove l'edificio è ubicato. Basterà proprio la DIA a firma di un tecnico abilitato alla progettazione (ingegnere, architetto, geometra o perito), che dovrà contenere un progetto grafico rappresentante lo stato di fatto e la situazione futura, una relazione tecnica in cui si descrivono le opere da compiere e i riferimenti normativi, nazionali e locali, che interessano il provvedimento. La DIA si ritiene approvata dopo 30 giorni dalla presentazione (fatta salva la norma del silenzio-assenso). Trascorso questo termine si potranno effettuare le opere edilizie. Se si scoprono in seguito difformità rispetto a quanto presentato, la Regione può entro 10 anni dalla data di presentazione della DIA ordinare il ripristino dello stato dei luoghi antecedente all'esecuzione dei lavori, il tutto naturalmente a carico del proprietario. Ma gli interventi previsti dalla legge sul piano casa non sono ammessi su tutti gli edifici e non possono superare determinati limiti. Sono esclusi centri storici, le aree naturali protette, le zone a rischio esondazione, quelle sottoposte a vincolo di inedificabilità e le fasce di rispetto dei territori costieri, dei fiumi e dei laghi. Per quanto riguarda l'ampliamento, per il residenziale, non si può superare il 20% della volumetria esistente o della superficie utile, ma solo per gli edifici che non superano i 1.000 mc, per un incremento complessivo massimo per l'intero edificio di 200 mc, ovvero di 62,5 mq. Si escludono così praticamente i condomini che hanno per la maggior parte volumetrie decisamente maggiori, a favore di abitazione uni o plurifamiliari. Gli ampliamenti sono consentiti soltanto in adiacenza del corpo di fabbricato, quindi non si può sopraelevare, nel rispetto delle distanze e delle altezze previste dalla norma vigente e in edifici dotati di classificazione antisismica e non abusivi. In caso di demolizione e ricostruzione di edifici con destinazione residenziale per almeno il 75% l'ampliamento è consentito entro il limite del 35%. Il piano casa coinvolge anche le piccole imprese e si applica ad edifici (non residenziali) per l'artigianato, la piccola industria e gli esercizi di vicinato, sempre che non superino i 1.000 mq. L'ampliamento, in questo caso, non può superare il 10% della volumetria esistente.

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