Ferrovie locali, calvario infinito
Bagni sporchi e spesso inutilizzabili, biglietterie inesistenti, informazioni ai passeggeri scarse. È così che la Nettuno-Roma si aggiudica per il secondo anno consecutivo il premio «Caronte» per il peggior servizio offerto ai pendolari del Lazio. Una sorta di «viaggio dei dannati» per tutti coloro che ogni mattina affrontano il viaggio verso la capitale per andare a lavoro o a studiare all'università. Sul podio, dietro la Nettuno-Roma, la Fr4 Velletri-Roma e la Fr2 Tivoli-Roma Tiburtina. A decretare il successo della Nettuno-Roma, non solo il ritardo accumulato nell'arrivo a destinazione, di 6 minuti circa, ma anche le pessime condizioni in cui versano le carrozze dei convogli, la qualità dei servizi con bagni inagibili e controllori fantasma, l'affollamento costante su tutta la linea, e la biglietteria non sempre aperta alla stazione di partenza. Una situazione definita «da terzo mondo» da tutti i pendolari. «Non è possibile avere un servizio simile – spiega Roberto, 35 anni – con ritardi continui e informazione scadente. Io spesso prendo il treno dalla stazione di Anzio, e più di qualche volta mi è capitato di rimanere lì per più di un'ora senza che nessuno annunciasse che la corsa era stata soppressa. Gli altoparlanti non funzionano, in stazione non si trova quasi nessuno, e l'unico modo per avere notizie è telefonare a Nettuno». Una situazione confermata senza giri di parole anche da Legambiente, che affida il suo giudizio alle parole di Lorenzo Parlati, presidente dell'associazione ambientalista nel Lazio. «Benvenuti nel girone infernale che quotidianamente affrontano i pendolari. – spiega - Treni sporchi e sovraffollati all'inverosimile, con bagni inagibili e impianti di condizionamento inesistenti, biglietterie assenti in troppe stazioni, personale scomparso a bordo, ritardi cronici e frequenze di passaggio ridicole in aree altamente popolose, stazioni di partenza poco sicure e con parcheggi dai posti auto insufficienti, arrivi incerti, informazioni zero. È passato un altro anno e la strategia regionale per il trasporto ferroviario locale stenta. Servono nuovi treni e nuovi binari, visto che ben 386 km delle ferrovie laziali, il 39% del totale, ancora oggi risulta essere a binario unico». E la situazione non sembra essere migliore nel trasporto su gomma, monitorato quest'anno per la prima volta dai volontari di Legambiente assieme a quello su ferro. Tre le linee prese in considerazione: la Nettuno-Roma Laurentina, la Rieti-Roma Tiburtina, e la Subiaco-Roma, con condizioni allucinanti per tutti i pendolari in partenza. Anche in questo caso, disastroso il viaggio affrontato verso la capitale. «Serve una maggiore chiarezza sul sito – spiega Silvia, volontaria di Legambiente che ha affrontato il viaggio – perché gli orari sono di difficile interpretazione, e dei tabelloni orari con i tempi di attesa. Io ho aspettato invano per 51 minuti al freddo». Anche in questo caso poi, non è andata meglio ai pendolari sulle altre due tratte: la Subiaco-Roma, che rischia di durare due ore e mezza per il traffico tra Ponte di Nona e il Gra, e la Rieti-Roma Tiburtina, con pensiline fantasma e orari di partenza tramandati a voce dai pendolari.