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Anche il sito è fermo sulla foto di Ottavio Marotta che annuncia il suo commiato ai cittadini e sul bando per la presentazione delle candidature da effettuare entro e «non oltre» il 10 settembre 2008.

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Dallamulta pazza a un disservizio sociale, dal distacco della luce all'affidamento delle ceneri del caro estinto. Il «lato buono», insomma dell'amministrazione capitolina. Eppure, dopo oltre un anno di vacatio, la capitale non ha ancora un nuovo difensore civico. A denunciare l'incresciosa vicenda Maria Gemma Azuni, presidente del Gruppo Misto in Consiglio comunale e componente la commissione Personale e Statuto. «Da maggio 2009 abbiamo concluso le audizioni dei candidati presso la Commissione - spiega Azuni - e da tempo è iscritta all'ordine del giorno l'elezione del Difensore civico, eppure, nell'assenza di qualsivoglia presa di posizione in merito all'elezione rimane ingiustificatamente aperta la procedura». L'elezione del difensore civico, ricordiamo, è un atto dovuto, ribadito anche da una recente sentenza del Tar del Lazio, e come tale la sua omissione può avere anche conseguenze sul piano amministrativo, oltre che politico. Di tempo insomma, non ce n'è proprio più.

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