Regionali, ecco i piani del Pd: Gasbarra e intesa con l'Udc

Il deputato del Pd ed ex presidente della Provincia di Roma Enrico Gasbarra potrebbe essere il candidato del centrosinistra alla Regione Lazio. Il Pd gli chiederà di scendere in campo nei prossimi giorni. Poi, alla fine di gennaio, ci saranno le primarie che daranno il via alla campagna elettorale. Si voterà il 28 marzo: trovare la quadra non è semplice.  L'ipotesi di candidare il presidente di Palazzo Valentini Nicola Zingaretti sarebbe tramontata. Secondo i sondaggi realizzati dal centrosinistra è il politico più apprezzato ma presentarlo alle Regionali sarebbe troppo rischioso. Soprattutto perché si dovrebbe rivotare anche alla Provincia e dunque si aprirebbe un nuovo contenzioso per il candidato: lo esprimerebbe l'Idv che è il secondo partito, l'Udc in cambio dell'intesa o Sinistra e Libertà? È stato il segretario nazionale del Pd Bersani a chiarire in un'intervista a Repubblica: «Stiamo cercando alleanze larghe e di progresso per essere alternativi alla destra. Il Pdl fa i suoi conti trionfalistici sulla base delle ultime Europee. Ma noi siamo ben più forti di quei dati e combatteremo ovunque. Senza sacrificare nessuno, stiamo solo cercando schieramenti più larghi. Nel Lazio credo che questo obiettivo si possa raggiungere a prescindere dalla figura di Zingaretti». In questa logica ritorna Enrico Gasbarra. Perché l'evidenza del Pd è che senza Udc (secondo i sondaggi vale più del 6 per cento) non si può vincere. E chi meglio dell'ex presidente della Provincia potrebbe guidare una coalizione così eterogenea? Se si aggiunge che Gasbarra non ha mai perso un'elezione, da quando giovanissimo fu eletto presidente del primo Municipio, allora la partita è chiusa. Almeno per il Partito democratico che pure non è stato particolarmente generoso in questi anni con il neodeputato: non gli ha assegnato alcun incarico, né l'ha inserito nella direzione nazionale. Da parte sua Gasbarra s'è detto più volte indisponibile, anche perché più interessato a scenari nazionali. Ma potrebbe davvero dire di no a un'eventuale richiesta dei vertici del partito? In ogni caso restano ancora in ballo le ipotesi Giovanna Melandri e Silvia Costa. Nessuna delle due ha smentito l'intenzione di provarci. Ma con la prima sarebbe più difficile l'intesa con l'Udc. In quel caso i centristi potrebbero andare da soli o allearsi con il centrodestra. Del resto il Pdl non sta a guardare: punterebbe sulla segretaria dell'Ugl Renata Polverini pure per i suoi buoni rapporti con l'Udc. Anche se restano i contrasti tra le correnti dell'area ex An e con Fi. Non è un caso che in Consiglio regionale il Pdl non sia ancora nato.