Botteghe storiche, c'è il bando

L'emblema di una «storia» da salvare è quello della signora Cesaretti, titolare della «clinica delle Bambole»: un locale del Comune, venuto da Risorse per Roma che da quasi un anno ormai è tornato in possesso della proprietà. Addio quindi agli aghi, ai fili e soprattutto all'arte nelle mani della signora Cesaretti che da oltre 40 anni faceva «rivivere» bambole antiche e vecchi peluches. È con questo caso che si accendono i riflettori sull'agonia delle botteghe storiche. Un'agonia che ha visto ieri, per la prima volta dopo anni, una prima luce di speranza. È stato infatti pubblicato il bando comunale, proposto dal presidente della commissione Cultura, Federico Mollicone, a sostegno e tutela delle attività commerciali e artigianali riconosciute come «negozio storico». Trecentomila euro per ridare ossigeno alle «botteghe» capitoline, da tempo in difficoltà a causa del caro affitto e della crisi economica. Ai finanziamenti (il contributo massimo erogabile singolarmente è di 30 mila euro e comunque non superiore ai 50 mila) potranno accedere i titolari degli esercizi riconosciuti come «botteghe storiche», iscritti all'albo del Comune. Le domande, scaricabili dal sito del Comune dovranno essere inviate al dipartimento Attività Economico-Produttive, Formazione-Lavoro del Comune di Roma, entro il 21 gennaio 2010. In caso di parità nell'attribuzione del punteggio, sarà data preferenza ai negozi storici ubicati in locali in affitto e, di seguito, ai proprietari dei locali intestatari di un mutuo. «Questo bando - ha commentato Davide Bordoni, assessore comunale alle Attività produttive - è un segnale importante per la valorizzazione e la tutela dei negozi storici, che rappresentano per la nostra città un patrimonio produttivo, culturale e sociale che l'amministrazione comunale vuole tutelare». Si volta pagina, insomma. Con la speranza che anche la signora Cesaretti possa tornare presto a far rivivere i migliori amici della nostra infanzia.