Una vera casa per le donne maltrattate
Una battaglia iniziata quasi due anni fa, dalla consigliera Pdl del XX Municipio, Clarissa Casasanta e da Il Tempo, per cambiare il regolamento sulle case comunali e prevedere una quota di alloggi riservati per le donne vittime di violenza. Una battaglia che proprio nella giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne segna il suo primo, grande successo. F.I., mamma di tre bambini ha iniziato a reagire contro le percosse dell'ex convivente nel 2004, quando si rifugiò in un centro comunale di accoglienza delle donne vittime di violenza. Una scelta difficilissima. I figli infatti vennero affidati temporaneamente a una casa famiglia. Motivo questo del rientro nella casa dell'ex convivente, dove sono riprese le violenze e le percosse. Un inferno per F.I., ancora giovanissima, e per i suoi bambini. Un inferno «certificato» dai servizi sociali che nel 2006 segnalano all'ufficio delle Politiche abitative del Campidoglio non soltanto la debolezza sociale della giovane donna ma anche la raccomandazione a provvedere per un alloggio, soltanto con una casa a disposizione F.I. avrebbe potuto ricominciare e ricostruire la sua vita e quella dei suoi figli. Un inferno dichiarato e conosciuto quindi ma che viene rinfilato nel cassetto dell'assessorato comunale. Ignorando che ogni giorno di oblio significava pugni, percosse, violenze fisiche e psicologiche. Due mesi fa, F.I. si rivolge al presidente romano dell'Assocasa, Roberto Sedano che, a sua volta, prende contatti con il presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini e con la sua delegata alle Politiche sociali, Clarissa Casasanta, la stessa consigliera che proprio due anni fa portò avanti la battaglia sia per la quota di alloggi riservati alle donne vittime di violenza, clausola poi inserita nella delibera di Consiglio comunale 206. Un iter che dunque la battagliera consigliera Casasanta conosce nei minimi dettagli. Tra uffici, scartoffie e qualche precisazione tecnica, martedì le chiavi dell'appartamento: F.I. e i suoi tre bambini possono finalmente ricominciare una nuova vita e iniziare a dimenticare l'orrore subito per anni. Una storia di una vita difficile con un lieto fine. Un grande messaggio di speranza per le migliaia di donne che ogni giorno subiscono lo stesso inferno. Un messaggio di vita nella giornata internazionale contro la violenza alle donne e che ci ricorda ancora che il nemico numero uno da sconfiggere è il silenzio. Anche gli ultimi dati confermano che soprattutto nei casi di violenza domestica le denunce sono praticamente nulle. E non è soltanto una questione di coraggio ma soprattutto di opportunità. F.I. aveva cercato aiuto già nel 2004 ma soltanto con una casa tutta sua può davvero voltare pagina e ricominciare a viver