Scuole, operazione taglia e cuci

Le scuole capitoline si «restringono». È stato infatti approvato dalla giunta capitolina il piano di riorganizzazione della rete scolastica del Comune per l'anno 2010-2011. Un vero e proprio riassetto che coinvolge undici plessi e tre municipi. Il piano è dovuto alla necessità di ottimizzare le dimensioni delle istituzioni scolastiche, come previsto sia dalle linee guida del ministero sia dalla legge regionale. Il criterio è semplice: «per acquisire o mantenere la personalità giuridica gli istituti di istruzione devono avere una popolazione scolastica consolidata e prevedibilmente stabile per almeno un quinquennio, compresa tra i 500 e i 900 alunni». Le scuole interessate alla riorganizzazione dell'anno prossimo si trovano in VI, VIII e X Municipio. Molte delle proposte avanzate dai Municipi sono state accolte, altre no. E come sempre è la scuola Carlo Pisacane a tenere alta la polemica. L'istituto di via dell'Acqua Bulicante che, ricordiamo, vanta il primato delle classi frequentate da soli bambini stranieri, conta 332 iscritti, al di sotto quindi del minimo fissato dalla legge (500 iscritti). Per questo verrà accorpata alla Ludovico Pavoni che diventerà così Istituto Comprensivo. La polemica, non nuova, tra l'assessore alla Scuola, Laura Marsilio e il VI Municipio sa dunque più di politica che di didattica. Il Municipio infatti ha proposto la soppressione della scuola Enrico Toti che verrebbe «divisa» tra la Pisacane e la Alberto Manzi. «Una proposta respinta - spiega la Marsilio - perché la Enrico Toti ha registrato per l'anno scolastico in corso 728 iscrizioni e dunque ben dimensionata rispetto a quanto stabilito dalla normativa. È la prima volta in dieci anni che viene fatto un piano di riorganizzazione, pure previsto dalla legge. Un piano che non può essere condizionato alla tutela delle singole autonomie scolastiche. Da gennaio inoltre istituirò un ufficio preposto al monitoraggio della rete scolastica».