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Nel Pd del Lazio il patto era a prova di bomba: il bersaniano Mazzoli segretario regionale, un franceschiniano alla presidenza.

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Dunque,come nella migliore tradizione del centrosinistra, i franceschiniani si sono divisi e nell'assemblea di sabato potrebbe andare in scena la resa dei conti. A contendersi la poltrona potrebbero essere il senatore Lucio D'Ubaldo (sostenuto dai popolari e da un pezzo di bersaniani) e il presidente della Provincia di Rieti Fabio Melilli (espressione del resto della mozione Franceschini). In questi giorni nel Pd si cercherà la quadra. Del resto sarebbe piuttosto stravagante arrivare alla conta per la presidenza quando si è risciuti a trovare l'intesa per la segreteria. Nelle scorse primarie, infatti, il presidente della Provincia di Viterbo, Alessandro Mazzoli, candidato della mozione Bersani, ha conquistato quasi il 45 per cento dei voti, poco più del suo sfidante, il deputato Roberto Morassut. Alla fine i franceschiniani hanno fatto un passo indietro: non c'è stata la votazione dell'assemblea, come prevede il regolamento nel caso nessuno superi il 50 per cento dei voti, Mazzoli è diventato segretario regionale. Ma per l'elezione del presidente le cose si complicano. Segno che le primarie non hanno diradato le incertezze del partito locale. A questo punto chissà che anche i sostenitori della mozione Marino non vogliano spingere alla presidenza un loro candidato. Avanti, c'è posto.

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