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In piazza per la casa

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I manifestanti di Riano sotto Montecitorio. Foto Gmt

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«Colpevoli di aver comprato casa». Uno slogan che da solo racchiude tutta la protesta e l'angoscia dei 400 residenti di Riano che, con lo spettro dello sgombero, da un giorno all'altro possono trovarsi in mezzo a una strada. Ieri mattina hanno urlato la loro rabbia davanti al Parlamento. In piazza di Montecitorio erano un centinaio. Famiglie normali che stanno per perdere l'investimento di una vita. Quelle villette immerse nel verde alle porte di Roma. Lontano dal caos. Ma che un anno fa hanno scoperto essere state costruite senza i regolari permessi. Lottizzazione abusiva, sostiene il pm di Tivoli Luca Ramacci. Nonostante per comprarle i residenti si fossero rivolti alle agenzie immobiliari, ai notai che hanno firmato gli atti d'acquisto e ai periti bancari che non hanno trovato nulla da eccepire. Ieri, davanti alla Camera dei deputati, c'erano madri e padri col fischetto in bocca, nonni e nonne che indossavano magliette bianche con scritto «In Italia comprare casa è un reato», i bambini che distribuivano i volantini ai passanti. Tre generazioni unite per denunciare quello che ritengono il vero abuso. Non quello edilizio.  Ma il fatto «che le istituzioni e le autorità preposte, a partire dal Comune, non abbiano mai ravvisato nulla di irregolare quando le villette venivano costruite sette anni fa». «Poi, nel dicembre scorso hanno bussato alla nostra porta - racconta Ennio - Io e mia moglie ci siamo trovati davanti la Forestale e ho scoperto che la casa, acquistata due anni prima, era stata sequestrata. Da allora chi dorme più?». La stessa situazione vissuta dal vicino di casa, Cesare: «Io vivo a Riano dal 2007 con mia moglie e mia figlia di tre anni. Da un po' di tempo si sono uniti a noi anche i miei genitori. Ma è davvero possibile pensare che lasciamo una casa pagata centinaia di migliaia di euro con un mutuo sulle spalle? Settanta notai non hanno trovato nulla di irregolare, e ad essere indagati siamo noi cittadini. È assurdo». La tensione in piazza è alta. I residenti ripetono ancora una volta che mai e poi mai abbandoneranno le case. Anche perché non saprebbero dove andare. Rivendere l'abitazione è impossibile, dal momento che è stata sequestrata. Il sindaco più volte ha ribadito che uno sgombero sarebbe una «grave emergenza sociale». Giorgio e Giorgia, padre e figlia, chiedono che questa situazione «surreale finisca». «È un accanimento che non capiamo - dicono - se qualcuno ha sbagliato si accertino le responsabilità nel processo. Per comprare casa, cinque anni fa, ci siamo rivolti ad un'agenzia. A sbagliare di certo non siamo stati noi». «Mio nonno è invalido al cento per cento - aggiunge Giorgia - è in queste condizioni che vogliono sbatterci in strada?». Ad ascoltare le voci dei manifestanti, ieri in piazza, sono stati il consigliere regionale Pdl Luigi Celori e la deputata Pdl Beatrice Lorenzin. Celori ha presentato un'interrogazione al vicepresidente regionale Montino. Per fare chiarezza, dice: «È ai 76 notai che hanno fatto i passaggi di proprietà, ai 15 costruttori e all'ufficio tecnico di Riano, è a tutti questi soggetti che andrebbe chiesto conto di quanto sta accadendo. E non ai 400 abitanti che protestano per questa assurda situazione». Lorenzin, invece, ha ricordato di aver già presentato un'interrogazione al Governo «per far luce su questa situazione e intervenire affinché sia evitato lo sgombero di intere famiglie con bambini e anziani. Famiglie, oltretutto, in buona fede».

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