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Ricercatori a rischio Protesta sul tetto

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FrancescaMariani I lavoratori precari dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), dopo l'assemblea di ieri sono saliti sul tetto della sede di via Casalotti e dichiarano di non voler scendere fino alla conclusione positiva della loro vertenza». L'Ispra ha già licenziato 200 precari storici e si appresta a licenziarne altri 250, ovvero il 40% del personale e la quasi totalità dei lavoratori giovani dell'ente. «I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - spiega Claudio Argentini della Segreteria Nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame, vedono azzerare completamente la ricerca dedicata al mare». «Vista l'assenza di qualunque risposta da parte dell'amministrazione - si legge nella nota del sidnacato - i lavoratori precari dell'Ispra si preparano così ad affrontare la notte sul tetto dell'Istituto di Via Casalotti 300 a Roma. I lavoratori chiedono di incontrare il commissario per l'ente e sono determinati a proseguire nella protesta fino a quando non verranno individuate soluzioni concrete per bloccare i licenziamenti e per salvaguardare le attività di ricerca sul mare in cui sono prevalentemente impegnati i lavoratori che verrebbero messi alla porta entro dicembre 2009». Sulla vicenda sono intervenuti diversi esponenti politici del Pd e dell'Italia dei Valori. Tra gli altri, anche il vicepresidente della giunta della Regione, Esterino Montino il quale, dopo aver espresso la sua solidarietà ai lavoratori precari, ha rivolto un appello al Governo «e in particolare ai Ministri Prestigiacomo e Sacconi, affinché si adoperino sia per dare riconoscimento delle competenze e certezza di lavoro ai ricercatori, sia per valorizzare le attività dell'Ente».

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