"Basta con la cultura dello sballo"
«Faccio i miei complimenti al I Gruppo della polizia municipale e al commissariato Trevi Campo Marzio per gli ottimi risultati raggiunti con l'operazione congiunta di contrasto al pub crawl». È entusiasta il sindaco Gianni Alemanno dei risultati portati a termine contro i tour alcolici per il centro storico della Capitale. «Un tassello ulteriore per il contrasto alla cultura dello sballo - commenta il primo cittadino - Una lotta che stiamo portando avanti nella Capitale con l'obiettivo di far capire ai giovani che il divertimento non va confuso con lo stordimento e la perdita di coscienza che troppo spesso rischia di trasformarsi in tragedia». Chiaro il riferimento del sindaco all'episodio del 26 agosto scorso, quando un ventenne australiano fu ritrovato senza vita sulle sponde del Tevere, sotto ponte Cavour. Indossava una maglietta con la scritta «pub crawl», aveva il volto coperto di sangue e una profonda ferita alla testa compatibile con la caduta dal parapetto del lungotevere in Augusta. Da qualche giorno in Italia, il giovane aveva partecipato con un suo amico a un tour alcolico poco prima di morire. Le perola di Alemanno sono ampiamente condivise dal delegato del sindaco per la Sicurezza, Giorgio Ciardi, e dal delegato per il centro storico, Dino Gasperini. «I risultati dell'operazione del I Gruppo della Polizia Municipale e del Commissariato Trevi Campo Marzio sono davvero eccellenti», affermano in una nota congiunta. «Questa operazione, lunga e complessa, è stata condotta con grande professionalità e una intensità fuori dal comune. È importante non solo il risultato ottenuto in termini di sanzioni amministrative, fra tutti forse l'elemento meno importante, quanto piuttosto quello del contrasto a una forma di sballo che, negli ultimi anni, ha preso sempre più piede con conseguenze gravissime, come testimoniano purtroppo alcune tragedie avvenute». «Il divertimento - proseguono Ciardi e Gasperini - non deve necessariamente passare per birre da discount ingurgitate in quantità industriali, in disturbo della quiete pubblica o in danneggiamenti, anche ai monumenti storici patrimonio dell'umanità, perché si è scelto di girare Roma come fosse solo un'enoteca da quattro soldi. Tutto questo a fronte di gente che, in nero, incassava migliaia di euro a sera, non rispettava le regole elementari di igiene, sottopagava e sfruttava in nero lavoratori. Un plauso, quindi, va alla Municipale, alla Questura e alla Asl che, insieme, hanno collaborato per stroncare questo fenomeno».