Taxi, i posteggi di nessuno
Posteggi nuovi che non servono, colonnine «inghiottite» dai cantieri del metrò, posti occupati da cassonetti: la sosta taxi a Roma fa acqua. Ma dal Comune rassicurano: «Pronte le nuove colonnine, avranno anche le telecamere». Alcuni ci sono ma non si vedono più. Altri sono perennemente occupati dalle auto private o, addirittura, da bancarelle di ambulanti. Segnaletica sbiadita o inesistente, colonnine che non funzionano, o, paradossalmente, posteggi «nuovi» di zecca che non servono a nulla. Sono questi i mali più frequenti che affliggono i numerosi, e mal ridotti, posteggi taxi della Capitale. E poi il paradosso, nuove colonnine installate nei posti sbagliati o posteggi con «doppia» colonnina. Così la sosta riservata ai taxi, diventa zona di nessuno. A ribadirlo un dossier suddiviso municipio per municipio preparato dai tassisti dell'associazione Assodemoscoop e presentato all'assessorato capitolino alla Mobilità e in ogni singolo municipio interressato. «Noi siamo i primi a subire le carenze di una cattiva organizzazione della sosta e della rotazione dei taxi - spiega Angelo Mele, vice presidente dell'Assodemoscoop e presidente di Assoforum 2007 - per questo abbiamo deciso di raccogliere tutte le segnalazioni in un dossier e di richiedere ai municipi e al comune di attivare gli interventi che, nella maggior parte dei casi, riguardano soltanto il ripristino della segnaletica. Del resto, questa situazione - conclude Mele - è frutto di una politica che per anni ha rilasciato licenze senza adeguare il servizio. Ora però le cose stanno cambiando e noi vogliamo dare il nostro contributo». Diverse le «sorprese». La denuncia più comune è quella della segnaletica divenuta «invisibile» e l'insufficienza di posti riservati ai taxi, come accade ad esempio a piazza Vescovio, piazza Verbano, o alla fermata del metrò Battistini, dove le auto bianche hanno soltanto due posti riservati. Discorso a parte, poi, per le colonnine riservate alla chiamata taxi, in molti casi installate ma mai attivate, pur trovandosi in luoghi sensibili della capitale, come ad esempio in viale Marconi, via Pietro Belon, alle spalle del Policlinico Casilino, di fronte al Policlinico Gemelli. Poi c'è la sosta selvaggia, e non solo da parte delle auto private. Ad «occupare» i posteggi taxi ci sono infatti anche moto, bancarelle (come avviene a S. Emerenziana) e cassonetti della spazzatura (presenti all'interno della stazione di Trastevere). Non manca il paradosso: in piazza Cesare Cantù, nel IX Municipio, non è mai stata installata una colonnina per la chiamata taxi, nel 2006 però la colonnina venne installata presso il capolinea dell'Atac all'Arco di Travertino, poi «chiuso» dal maxi cantiere per la realizzazione di un parcheggio. Stessa «distrazione» a via Malatesta, angolo piazza Malatesta, al Prenestino. Anche in questo caso la colonnina venne installata nel 2006 a pochi mesi dall'ampliamento del cantiere per la linea C del metrò che ha «inghiottito» anche la nuova colonnina taxi. Ne è così sprovvisto il posteggio «sostitutivo» riservato alle auto bianche in largo Preneste dove, tra l'altro, sono previsti soltanto due stalli. Ma se in questi due casi si può forse pensare alla «distrazione», sarà dovuta invece al troppo «zelo» la curiosa installazione di due colonnine al parcheggio taxi di piazza Giuochi Delfici. Il lavoro da fare, insomma, per riorganizzare la sosta taxi non manca davvero.