Gioco e bische, omicidio al Colosseo
.Dopodiché: «Meglio che mi costituisca prima che mi facciano fuori» si è detto. Ha fermato un taxi e si è fatto portare nella caserma più vicina, alla Compagnia Roma Centro dei carabinieri, a piazza Venezia. Stavolta il mistero non è l'omicidio ma l'omicida. Un minuto prima l'assassino Vincenzo Sestito, 27 anni, calabrese, ma con la residenza a Bologna, era spalla a spalla, nella stessa auto, con la vittima, Mario Bonassi, 64 anni, del capoluogo emiliano. Poi la convinzione funesta che il pensionato avrebbe afferrato la pistola per sparargli, ha trasformato la presunta vittima in un carnefice. È sceso dall'auto, ha aperto il portabagagli per prendere la borsa, nel frattempo ha fermato un taxi, si è avvicinato al pensionato alla guida e gli ha sparato un colpo alla nuca con un'arma calibro 6,35. Portato in ambulanza è morto poco dopo all'ospedale San Giovanni. Ieri pomeriggio Sestito è stato interrogato dal magistrato e dal comandante del Nucleo investigativo di via In Selci, Bartolomeo Di Niso. La vicenda è tutta da chiarire. Soprattutto il movente. L'omicidio sembra maturato nell'ambiente del gioco d'azzardo e delle bische clandestine. Benassi, nato a Grizzana Morandi, non aveva precedenti penali ma qualche anno fa il suo nome era finito in una inchiesta sul gioco d'azzardo, su alcune bische clandestine, nel corso della quale la polizia amministrativa di Bologna chiuse anche uno dei locali. Secondo le indagini, pure gli affari di Sestito ruotavano attorno al gioco d'azzardo. A Bologna, lavorava in una sala scommesse, anche questa chiusa di recente dalla polizia amminstrativa della Questura. Ma i sospetti più pesanti risalgono a qualche tempo fa. Sestito era finito in un faldone d'indagine della Direzione investigativa antimafia, sempre di Bologna, ipotizzando che fosse affiliato alla 'ndrangheta per la quale avrebbe gestito un giro di bische clandestine. Il castello di accuse è crollato. Un anno fa il giovane calabrese è stato processato e assolto dal Tribunale di Rimini. L'omicidio di ieri, la convinzione di Sestito di dover uccidere colui che altrimenti sarebbe stato il suo assassino, apre uno scenario fosco. Roma ne è stato il palcoscenico. Da spiegare anche la ragione per cui i due si trovassero in città. Sicuramente per interessi. Forse per incontrare personaggi romani del gioco d'azzaro. Le indagini lo chiariranno.