Acqua non potabile Sospese le bollette
MichelaGaluppo Stefano Gelsomini A Colleferro pare sia stata trovata una prima soluzione al problema dell'inquinamento batteriologico delle acque della rete idrica, che dura da oltre 20 giorni ed è causata dalla contaminazione della falda dove pesca il pozzo 7: in settimana ci dovrebbero giungere le analisi del pozzo che il subcommissario per la bonifica della Valle del Sacco, Pierluigi Di Palma, ci ha messo a disposizione - afferma il sindaco Mario Cacciotti (FI) - e se l'acqua risulterà potabile la immetteremo in rete, superando momentaneamente il problema». Il sindaco ha deciso di non far pagare la bolletta dell'acqua del mese di novembre ai cittadini serviti da Italcogim: «i cittadini stanno ingiustamente pagando per un servizio che non porta nelle loro case acqua potabile», dice Cacciotti. Tra 5 anni l'acqua dei Castelli Romani non avrà più bisogno di deroghe e l'arsenico, il fluoro e il vanadio in eccesso saranno solo un vecchio ricordo. Il Ministero delle Infrastrutture ha infatti stanziato 20 milioni di euro per l'acquedotto del Pertuso e in cinque anni grazie anche ad altri interventi come il collegamento tra le condotte di Mola Cavona - Santa Paolomba e Acqua Marcia ci sarà l'adduzione del 95% di acqua di sorgente che risolverà i problemi. Ad assicurarlo i sindaci di Albano e Ariccia che ieri mattina hanno partecipato al convegno "Vigilanza sull'igiene degli alimenti alla luce dei regolamenti Cee: un percorso in progress" organizzato dalla Asl Roma H e a cui hanno preso parte anche vari rappresentanti dell'Istituto Superiore della Sanità. L'acqua che serve i comuni di Velletri, Ariccia, Albano, Genzano, Lanuvio e Nemi arriva dall'acquedotto del Simbrivio (per 132 litri secondo) e dai pozzi (40 litri secondo). L'acqua dei pozzi, essendo quello dei Castelli un territorio vulcanico, soprattutto d'estate, quando la falda si prosciuga, contiene una maggiore concentrazione di arsenico, vanadio, fluoro e altri metalli o sostanze tossiche che a lungo andare, secondo studiosi accreditati, potrebbero creare seri danni alla salute umana. A tranquillizzare i cittadini sono intervenuti sia il direttore generale della Asl Roma H, Alessandro Cipolla che il presidente del Consiglio della Regione Lazio, Bruno Astorre. «Se l'acqua fosse pericolosa non sarebbe erogata – ha spiegato Cipolla -. Comunque il nostro dipartimento valuta e monitora costantemente la situazione». «Icittadini possono stare tranquilli – ha replicato Astorre-. C'è un servizio, il Sian che segue attentamente la situazione e qualora ci dovessero essere anomalie sarebbero subito segnalate». Un invito alla calma arriva anche dall'Istituto Superiore della Sanità: «Se l'acqua rientra nei valori in deroga i rischi per la salute umana sono molto ridotti».