Eutelia e studenti, città ancora in tilt
Ancora una giornata campale per la Capitale. La causa, sempre la solita: i cortei. Anche ieri, dopo i problemi dei giorni scorsi dovuti al vertice Fao e alla protesta degli agricoltori, la città è stata messa in ginocchio dai lavoratori ex Eutelia e dalla manifestazione degli studenti. Il solito spettacolo: traffico bloccato, clacson, forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Con le zone dell'Aventino e del Circo Massimo ancora chiuse per il vertice Fao la paralisi era garantita. Il corteo dei lavoratori ex Eutelia è partito da piazza dell'Esquilino ed è arrivato fino a largo Corrado Ricci. Alla manifestazione, cui hanno partecipato il segretario del Pd Pierluigi Bersani e Antonio Di Pietro dell'Idv, secondo gli organizzatori hanno aderito centinaia di lavoratori. Una delegazione di rappresentanti ex Eutelia si è staccata dal corteo per incontrare il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta. Insieme a loro si sono riversati in piazza Colonna almeno cento lavoratori che si sono seduti in terra aspettando l'esito del vertice e chiedendo un tavolo per risolvere la vertenza. Via del Corso e il centro storico sono rimasti paralizzati per ore. Alla fine Letta ha incontrato la delegazione assicurando «l'impegno del Governo a riunire al più presto un tavolo per affrontare la vertenza Agile, ex Eutelia». Tavolo che si riunirà venerdì 27 novembre alle 18. Appresa la notizia, i lavoratori hanno lasciato via del Corso. A rendere ancor più pesante la giornata dei romani ci hanno pensato gli studenti, che hanno sfilato per le strade della città contro la «Repubblica delle banane». Brandendo delle vere banane e con lo striscione «Il futuro è nostro riprendiamocelo sciopero generale studentesco», il corteo di Roma da piazza Vittorio si è diretto verso l'università La Sapienza per dire no al disegno di legge Gelmini e per chiedere più fondi da destinare al diritto allo studio. Strade bloccate, traffico in tilt, romani infuriati. La disattivazione dei varchi Ztl non ha migliorato la situazione. Insomma, l'ennesima giornata di caos. Davvero troppo. È ora che ci prendano dei provvedimenti, come peraltro auspicato dal sindaco Alemanno, che ha lunedì ha presentato una proposta di massima al prefetto: non più di un corteo al giorno e una sorta di divisione della settimana in giorni più o meno sensibili alle manifestazioni. La proposta di Alemanno dovrebbe dare la possibilità di svolgere un corteo al giorno dal lunedì pomeriggio al venerdì e nell'unico percorso possibile che va da piazzale dei Partigiani al Circo Massimo. Il sabato, la domenica, il lunedì mattina e anche il giovedì i cortei, sempre uno al giorno, potranno invece svolgersi nei sei percorsi già previsti dal protocollo sui cortei del marzo scorso. Ma si darebbe la possibilità, in casi eccezionali, di svolgerne un secondo utilizzando il percorso piazzale dei Partigiani-Circo Massimo. Per quanto riguarda le manifestazioni non itineranti e i sit-in dovrebbe essere possibile svolgerne ovunque nelle zone di periferia mentre rimane il limite delle piazze previste dal protocollo per quanto riguarda il centro storico, ovvero Bocca della Verità, Santi Apostoli, Barberini, Circo Massimo e Farnese. Se questa proposta non verrà condivisa da sindacati e partiti, potrebbe essere trasformata in ordinanza del sindaco in quanto commissario straordinario per l'emergenza traffico.