Rivoluzione tv, Capitale digitale
{{IMG_SX}}La rivoluzione televisiva è arrivata. Da oggi viene oscurato il segnale analogico e si passa al digitale. È lo switch off. Dopo Berlino, Roma è la seconda Capitale europea ad adottare il nuovo sistema di ricezione. Prima di Londra e Parigi. I canali si moltiplicano (circa 200) e nuovi operatori avranno la possibilità di investire su questo mercato. Più di quattro milioni di persone tra Roma e provincia dovranno risintonizzare i canali. In molti casi questo procedimento avverrà automaticamente. Altrimenti bisognerà avviare l'operazione di risintonizzazione del proprio decoder (interno o esterno al televisore). Chi non ne ha ancora uno deve affrettarsi ad acquistarlo (per gli over 65 con reddito basso c'è un contributo di 50 euro). Due le criticità per i cittadini. Le antenne vecchie e non in perfette condizioni potrebbero avere problemi a filtrare il segnale (le chiamate agli antennisti si sono moltiplicate). Mentre la posizione dei canali sul telecomando potrebbe causare un «affollamento» di emittenti che, come spiega Francesco Soro, presidente del Corecom del Lazio, il comitato regionale per le comunicazioni, «nei casi peggiori potrebbe portare all'"impallamento" del decoder». Il problema nasce dal fatto che alcune emittenti locali non hanno siglato l'accordo nell'ambito del consorzio di broadcaster Dgtvi. Più emittenti potrebbero così finire sullo stesso canale creando «conflitti» che dovrà essere l'Agcom a risolvere. Secondo uno studio della Sapienza 300 mila romani potrebbero avere problemi. Anche se i cittadini hanno già raggiunto una preparazione quasi ottimale. Il presidente Dgtvi, Andrea Ambrogetti, raccomanda di effettuare la risintonizzazione in mattinata, «quando tutti gli impianti saranno completamente convertiti». «Comuque - aggiunge - la popolazione è perfettamente attrezzata per questa rivoluzione». Per ogni necessità c'è il numero verde 800.022.000. O l'help point dell'Adiconsum alla stazione Termini. Per la conversione del segnale alcuni Comuni della Valle dell'Aniene, soprattutto quelli al confine con l'Abruzzo, dovranno aspettare domani. Il resto del Lazio invece, eccetto Viterbo «rimandata» al 2012, verrà convertito entro il 27 novembre.