Digitale terrestre nel Lazio, è polemica
Digitale terrestre sì o digitale terrestre no. Nel giorno dello switch off nel Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) imperversano i pareri discordanti sullo spegnimento del segnale analogico. Se da una parte infatti la Rai sostiene che le operazioni di passaggio dal vecchio al nuovo segnale si siano svolte senza problemi, dall'altra i consumatori sostengono il contrario. "Le operazioni per il passaggio delle reti Rai dal sistema analogico al digitale terrestre nel Lazio, cominciate stamattina, sono state concluse positivamente, da parte di Rai Way, entro i tempi previsti e con successo", Comunica la Rai. In particolare, gli impianti Rai di Monte Mario e di Monte Cavo che irradiano sulla città di Roma sono stati attivati entro le ore 6.30, compresa la variazione in tutte le aree di switch off della numerazione automatica dei canali (LCN). I 23 ripetitori collegati sono stati attivati entro le ore 10. "La Rai - si spiega una nota - sta monitorando le aree che possono essere oggetto di interferenze dovute ai segnali di alcuni operatori privati. Dalle prime informazioni che sono giunte ai call center del ministero e di Rai Way la maggior parte delle telefonate sono di richiesta informazioni, con particolare riguardo alla necessaria risintonizzazione da parte dei telespettatori dei decoder e dei televisori con decoder integrato. Di parere totalmente contrario sono i consumatori. "I romani hanno buttato oltre 300 milioni di euro per essere la prima capitale europea senza tv - ha dichiarato Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc - il passaggio al segnale completamente digitale sta creando enormi difficoltà, soprattutto agli anziani. Da stamattina il segnale in molte zone è debole o inesistente, molti canali, sia Rai che Mediaset, sono spariti. Anche chi sa riprogrammare il decoder, ed è la minoranza degli utenti, sta incontrando seri problemi a sintonizzarsi. La Capitale è stata abbandonata a se' stessa. Il 25% dei televisori non ha ancora il decoder, molti cittadini stanno comprando nuovi apparecchi non decoder incorporato, e molte antenne dovranno essere riorientate per captare il segnale. In questo modo vanno aggiunte alle spese per l'acquisto dei decoder, mediamente 120 euro a famiglia, i costi per l'antennista, 35 euro se si opta per un professionista convenzionato, oltre 60 euro per gli altri. Chi rimborserà i romani, chi pagherà i danni? Inoltre, c'è un ulteriore problema, sottovalutato, che sta progressivamente venendo alla luce, l'abbandono dei vecchi televisori nei cassonetti o nei parchi. L'Ama non ha predisposto punti di raccolta, e il degrado e l'inquinamento per la citta' aumenta".