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Cortei, ultimatum del sindaco

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Alemanno: «È un bollettino di guerra, ora si deve decidere»

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.Dopo due settimane di «pace» virtuale per le strade capitoline, torna l'incubo cortei, il traffico paralizzato, i danni a cassonetti, vetrine, paline. Un'altra giornata infernale, quella di ieri e con la prospettiva di un lunedì ancora più nero con la chiusura della cosiddetta «zona rossa», tra viale Aventino e Circo Massimo per il summit contro la fame nel mondo che si terrà alla Fao da domani a mercoledì. In contemporanea sono previsti altri cortei e non sono da escludere manifestazioni spontanee. Siamo alle solite insomma. Con la Capitale divisa tra il «dovere» di rispettare la libertà di manifestare nei luoghi che ospitano le sedi istituzionali da una parte, e il diritto dei cittadini di potersi muovere, lavorare e vivere nella loro città. Un «braccio di ferro» che è arrivato ormai alla stretta finale. Ieri, è stato il sindaco Alemanno ad accelerare sulle trattative aperte dal prefetto Pecoraro con i sindacati per rivedere il protocollo d'intesa sui cortei, in vigore dalla primavera scorsa. «Ho visto il bollettino di guerra dei cortei di questi giorni, ecco perché ho fatto il punto della situazione con il mio capo di Gabinetto - annuncia il sindaco - che porterà le nostre richieste al Prefetto. Riteniamo che nei giorni feriali non ci possa essere più di un corteo al giorno e riteniamo che si debbano studiare percorsi alternativi che non impattino sul traffico, bisogna avere insomma degli atteggiamenti differenziati a seconda delle giornate - ha ribadito Alemanno - da lunedì le nostre proposte saranno in mano al Prefetto per vedere se la settimana prossima si riesce a chiudere questo benedetto protocollo. Mi auguro ci sia un'intesa, considero decisiva questa settimana». Un ultimatum, insomma, per rivedere un regolamento dei cortei che più volte ha mostrato lacune non secondarie, come ad esempio i percorsi stabiliti che «invadono» strade ben distanti dal punto di arrivo, paralizzando così interi quartieri altrimenti estranei alle proteste. Uno «stop» quindi alle chiacchiere e il rinvio al mittente della proposta, avanzata dai sindacati, di ridiscutere le regole per i cortei dopo Natale. Alemanno si è detto infatti pronto, nel caso la prossima settimana non venga stilato un nuovo protocollo con nuove regole per cortei e manifestazioni a farsi «carico della questione come commissario straordinario per la mobilità. Noi abbiamo una visione più restrittiva perché così come è stata impostata l'intesa rischia di essere un altro buco nell'acqua». Pronta la risposta del segretario della Cgil del Lazio, Claudio Di Berardino. «Il sindaco di Roma dovrebbe impegnarsi di più nei confronti del Governo per aprire un tavolo che affronti le gravi crisi aziendali aperte a Roma a partire da quella di Eutelia anziché individuare nelle manifestazioni le priorità. È utile - ha spiegato poi Di Berardino - vedere per intero la proposta di Alemanno, se il tentativo è quello di limitare le manifestazioni e toglierle dai percorsi centrali, mette in discussione l'equilibrio tra libertà di manifestare e quella di muoversi dei cittadini, aprendo di fatto la strada ad un nuovo protocollo di cui non avvertiamo la necessità».

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