Registrati come badanti ma sfruttati nei mercati

Registrati come badanti, ma utilizzati come venditori ambulanti nei mercati rionali di Roma. Lo ha scoperto la polizia municipale durante un controllo delle licenze di ambulanti che ha portato al fermo di 23 clandestini e alla denuncia di 22 titolari delle licenze che li impiegavano. Dovranno rispondere del reato di favoreggiamento e sfruttamento della manodopera clandestina. L'operazione di polizia giudiziaria, condotta per verificare l'utilizzo di mano d'opera clandestina in postazioni commerciali regolari dagli agenti del XVII Gruppo della polizia municipale diretto dal comandante Antonio Bertola, è iniziata ieri con il controllo delle licenze nei mercati di viale Giulio Cesare, di via Ferrari e nei pressi della stazione metro di via Cipro per poi, su disposizione del Comando del Corpo, estendersi a campione in altre zone della città, in particolare a viale Trastevere, piazza Enrico Fermi e viale America dove è stato scoperto lo stesso fenomeno. Dei primi 11 banchi ispezionati in dodici venivano infatti impiegati clandestini nelle attività. Secondo quanto appurato nel corso delle indagini degli agenti della polizia municipale, è emerso che gli stessi titolari delle licenze tentano di far ottenere il permesso ai clandestini dichiarandoli come badanti dei propri familiari per poi utilizzarli nelle loro attività di vendita. Durante il controllo dei documenti i clandestini hanno infatti esibito richieste di emersione del lavoro sommerso come badanti aggirando di fatto la legge sull'immigrazione che permette di ottenere il permesso di soggiorno come badanti per poi andare in realtà a fare i venditori ambulanti. I fermati sono quasi esclusivamente originari del Bangladesh e questo fa spazio all'ipotesi, al vaglio degli inquirenti, dell'esistenza di una sorta di organizzazione che procurerebbe mano d'opera clandestina e, nello stesso tempo, offrirebbe loro alloggi abusivi costringendo i clandestini a vivere numerosi in pochi metri quadrati pagando un affitto.