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Sbatte con l'auto ma muore a casa

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SilviaMancinelli Quando sabato è arrivato al Sant'Eugenio, ai medici ha raccontato di un dolore al petto e di difficoltà a respirare. Cosa sia successo nei due giorni che separano la visita in ospedale dalla morte di Nicola Cassese, carabiniere in servizio presso la caserma di Casal Palocco, lo stabiliranno i colleghi della Compagnia dell'Eur. Di certo c'è che dal Sant'Eugenio Cassese è uscito sulle sua gambe, accompagnato dalla moglie Angelica, per poi tornare nella loro abitazione presso la stazione di via Alessandro Magno. A mandare al pronto soccorso il maresciallo di 49 anni, era stato il tentativo di evitare un cane lungo la via Portuense, costatogli un violento impatto del torace contro il volante. Stando a quanto raccontato dalla donna agli investigatori, il militare avrebbe continuato ad avvertire una sensazione di affanno fino a quando, la notte tra lunedì e martedì, si è accasciato privo di sensi. In attesa dell'autopsia, prevista per oggi al San Camillo, gli investigatori ieri hanno sequestrato la cartella clinica, nel tentativo di stabilire se a spedirlo a casa siano stati i medici o lo stesso Cassese non abbia deciso di andarsene sfiancato dalla lunga attesa. Ipotesi smentita ieri davanti al magistrato dalla moglie del maresciallo, che già martedì mattina aveva sporto denuncia. Parenti e amici fanno scudo in queste ore attorno alla donna che, ancor prima di ottenere chiarimenti sulla morte del marito, dovrà preoccuparsi di trovare una nuova casa per lei e i suoi due bambini. Da regolamento, infatti, l'alloggio di servizio presso la caserma di Casal Palocco dovrà essere presto liberato.

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