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Ai pusher i quadri del papà antiquario

Polizia

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L'operazione, denominata «Pater familias», è scattata nell'estate del 2008, quando un uomo si è presentato alla polizia raccontando di come il figlio ventenne fosse diventato un consumatore abituale di cocaina, irretito da un giro di spacciatori conosciuti in discoteca. Inizialmente - ha spiegato il capo della Squadra mobile, Vittorio Rizzi - i pusher hanno fornito al ragazzo delle dosi gratis, a titolo di prova, o a prezzi stracciati, ma con il tempo le richieste di denaro si sono fatte sempre più esose e pressanti: per farvi fronte, a un certo punto il giovane ha offerto in pagamento quadri e, soprattutto, opere d'antiquariato sottratte al negozio del genitore, commerciante d'arte tra Italia, Stati Uniti e Svizzera. Parte delle opere - almeno sei o sette, del valore medio di 15 mila euro l'una - sono state già "ricomprate" dall'uomo, parte devono essere ancora recuperate. Sei le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del tribunale di Roma, Mario Frigenti, e cinque gli arresti già effettuati (il sesto, confidano in Questura, dovrebbe arrivare «nelle prossime ore»). A finire in manette sono stati due fratellastri pregiudicati, A.M. e M.M., pusher attivi soprattutto alla Romanina, a Quarticciolo e a Tor Pignattara; F.G., incensurato, dipendente (prima come autista, poi come concessionario) di una famosa azienda automobilistica, che riforniva soprattutto i colleghi; P.M., "custode" dello stupefacente nella disponibilita' di F.G.; M.P., titolare di un bar del Tuscolano, che spacciava agli habituée dell'esercizio commerciale. «I clienti-tipo - ha sottolineato la funzionaria della Mobile, Silvia Franzè - erano giovani, non minorenni, avvicinati per lo più nei locali notturni dei Parioli e di altre zone, ragazzi in cerca del party o dello sballo occasionale, spesso destinati a ritrovarsi clienti». «Si tratta di un'operazione cui teniamo molto - ha concluso Vittorio Rizzi - perché è la prova di come "paghi" quel lavoro di prossimità condotto quotidianamente dalla polizia».

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