Ma 500 mila romani rischiano il black out
È il cosiddetto «switch off». Il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), Francesco Soro, però mette in guardia: «Sono preoccupato, il rapporto commissionato nei mesi scorsi alla Sapienza avverte che solo nella Capitale potranno avere problemi tra le 300 mila e le 500 mila famiglie». Le criticità maggiori possono venire dalle singole antenne sui palazzi e dal sistema di numerazione dei canali. Per quanto riguarda le antenne, molte dovranno essere revisionate. Quelle più vecchie e non perfettamente integre (in gergo «umide») potrebbero avere difficoltà a filtrare il segnale. Nella migliore delle ipotesi andranno solo cambiati i filtri. Nella peggiore andranno sostituite. Soro ricorda anche i problemi avvenuti in Piemonte: «Gli antennisti sono intervenuti per riparare le antenne che avevano problemi a captare il segnale digitale. Ma spesso, solo tre giorni dopo hanno dovuto effettuare nuovi lavori perché c'erano interferenze». Poi c'è la questione dell'Lcn (Logical channel number), ovvero l'assegnazione dei singoli canali alle emittenti televisive. I problemi potrebbero venire dalle emittenti locali. Infatti, al momento, non è stata fatta chiarezza, e più emittenti, anche una decina, potrebbero ritrovarsi su uno stesso canale. «Creando così una specie di "conflitto" che può portare ad un "impallamento"», spiega il presidente Corecom. Un'eventualità tutt'altro che remota, visto che nel Lazio ci sono più emittenti locali rispetto ad altre regioni. Se la Capitale passerà interamente al digitale tra pochi giorni, le altre province della regione, esclusa Viterbo «rimandata» all'inizio del 2012, dovranno aspettare poco di più. Il 17-18 novembre sarà la volta di Latina città e zona Pontina. Dal 19 al 21 toccherà a Frosinone e provincia. Rieti abbandonerà l'analogico tra il 23 e il 24. Da ultima la provincia di Latina, comprese le isole Pontine, dal 25 al 30 novembre. Allo stato attuale quasi tutte le famiglie hanno un decoder. C'è solo un 10% che non è ancora pronto. Chi possiede particolari requisiti (più di 65 anni, reddito inferiore a diecimila euro e in regola col canone Rai) potrà usufruire di un contributo governativo di 50 euro per l'acquisto del decoder.