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Ztl, se l'orario cambia va segnalato

Un varco della Ztl

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Sconfitta, in Cassazione, per il Campidoglio, battuto da un avvocato che ha contestato la multa inflittagli per essere entrato, il 15 dicembre 2004 alle 19, nella ztl in orario da poco divenuto «non consentito» per effetto di una delibera non pubblicizzata. Bruno C. aveva contestato la sanzione innanzi al Giudice di pace facendo presente che l'orario consueto di chiusura dei varchi era dalle 8:30 alle 18, come scritto sul cartello d'accesso alla ztl. Ma il Gdp aveva confermato la sanzione ritenendo sufficiente, per convalidare la multa, che il Comune, con una delibera del 1 dicembre, avesse allungato - dal 9 al 23 dicembre, fino alle 20 - l'orario "off limits" della ztl. Innanzi alla Suprema Corte, Bruno C. si è difeso sostenendo che non poteva conoscere la delibera poiché la segnaletica, ai varchi, non informava che l'orario era cambiato. Tesi condivisa dalla Corte che ha stracciato la multa e condannato il Comune a rimborsargli i 520 euro spesi per il ricorso al Gdp, e a pagarne 600 per il giudizio di Cassazione, di cui 400 come rimborso spese legali per l'avvocato multato che si è difeso da sé. «Se con delibera si prolunga, in un periodo dell'anno, l'orario ztl - scrive la Cassazione - il Comune deve pubblicizzarlo modificando la segnaletica all'ingresso dei varchi per informare adeguatamente l'utenza».

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