Il 25 gennaio ha inizio il processo a Bianchini
Avrà inizio il 25 gennaio il processo nei confronti di Luca Bianchini, l'uomo accusato di aver commesso tre stupri nella capitale. Il gip ha infatti accolto la richiesta della procura di giudizio immediato nei confronti del ragioniere, i cui difensori hanno scelto di non ricorrere al rito abbreviato, ma a quello ordinario. Si salterà così la fase dell'udienza preliminare, andando direttamente al dibattimento che sarà svolto davanti ai giudici della VII sezione del tribunale penale collegiale. All'uomo sono contestate dai pm Maria Cordova e Antonella Nespola tre violenze: la prima compiuta all'Ardeatina il 5 aprile, la seconda perpetrata il 2 giugno alla Bufalotta ai danni di una giornalista e la terza avvenuta il 2 luglio nei confronti di una studentessa. L'uomo fu arrestato il 10 luglio scorso anche sulla base dei ricordi delle vittime, ricordi che permisero di realizzare anche un approssimativo identikit: italiano, tra i 30 e i 40 anni, alto un metro e 75, con accento romano. Analogo il modus operandi: coperto con un passamontagna colpiva le vittime di notte mentre posteggiavano nel garage condominiale. Quindi le aggrediva alle spalle, chiudeva loro la bocca con del nastro adesivo, le minacciava, le legava con delle fascette da elettricista e poi ne abusava. Proseguono le indagini della procura per verificare se i casi di violenza sessuale rimasti irrisolti negli ultimi anni siano imputabili allo stesso Bianchini. «Abbiamo deciso di non ricorrere al rito abbreviato perché riteniamo - ha detto l'avvocato Bruno Andreozzi, legale di Bianchini - di poter discutere il merito della causa anche con l'ausilio di testimonianze e di opportune documentazioni». In merito poi a quanto dichiarato da Oltean Gavrila (il romeno condannato a undici anni e quattro mesi per gli stupri alla parco della Caffarella e quello al Pigneto) che nel corso dell'udienza preliminare che lo ha visto imputato, ha sostenuto di essere stato costretto a compiere il primo abuso da Bianchini, il penalista ha dichiarato: «Il 6 ottobre scorso molti giornali pubblicarono con ampio spazio, ed alcuni con eccessiva enfasi, una notizia che riguarda il signor Luca Bianchini, da me rappresentato e difeso - ha detto - Si assumeva che il signor Oltean Gavrila, durante lo svolgimento del processo a suo carico, nel corso del suo interrogatorio dinanzi al gup, aveva affermato che complice del reato a lui contestato fosse anche Luca Bianchini. Anzi aveva dichiarato che il Bianchini lo aveva costretto a commettere lo stupro della Caffarella, mentre altri riprendevano la scena. Nell'immediatezza mi sono rivolto ai magistrati e agli avvocati presenti per avere conferma di quanto pubblicato, riservandomi ogni azioni nella sede più opportuna. Mi risulta che nei giorni scorsi il Gavrila, interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica, ha ritrattato nella maniera più completa l'accusa nei confronti del Bianchini, riconoscendo che il coinvolgimento era una sua totale invenzione. Ferme restando le iniziative che potranno comunque essere prese in sede giudiziaria, invito i quotidiani, nonché i telegiornali che a suo tempo diedero notizia, senza peraltro verificarne l'attendibilità della provenienza, ad informare il pubblico dell'avvenuta smentita con il necessario risalto».