Bilancio, briciole alla cultura
Tempi di crisi, anche o soprattutto per la cultura. Un aspetto che, in una città come Roma, significa non tanto assicurare beni e servizi quanto far sopravvivere centinaia di strutture. Ecco allora che il piano annuale 2010 sui finanziamenti della Regione in materia di beni e servizi culturali riserva amare sorprese. I fondi disponibili si restringono infatti a 907 mila euro. Una goccia nell'oceano delle esigenze di tante strutture, soprattutto le più piccole, come ad esempio il Museo delle Carrozze, l'Ecomuseo del Litorale romano o le decine di biblioteche sparse nel territorio. Per questo il Campidoglio ha deciso di «non utilizzare la quota del 5 per cento delle risorse complessivamente assegnate per le spese di gestione, rendendo così le risorse disponibili interamente destinate ai servizi del territorio. Inoltre, l'assessorato alla Cultura, guidato da Umberto Croppi, e la sovraintendenza capitolina «si impegnano a sostenere l'onere economico non inferiore al 10 per cento della spesa ritenuta ammissibile - si legge nel provvedimento - per tutti i contributi relativi ad allestimenti, arredi, forniture e a sostenere il 20 per cento della spesa sostenuta per interventi edilizi». In tempi di risparmio, insomma, il Comune farà la sua parte. Tra i progetti ammessi ai finanziamenti si trovano così l'illuminazione della galleria del chiostro del Museo di Roma in Trastevere (16.807 euro); l'acquisto di attrezzature informatiche e materiale di cancelleria per il Museo Archivio Scuola Romana, a Villa Torlonia (9 mila euro) e un magro «contributo» all'acquisto di materiali per la protezione dei dipinti su tela al laboratorio di restauro del Museo di Roma (2.640 euro). A bocca asciutta invece il teatro Argentina, il museo dei Fori Imperiali e la Casina delle Civette. Per il primo i progetti presentati sono troppo onerosi, per gli altri invece i progetti non corrispondevano ai criteri necessari per l'accesso ai fondi.