Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Giro sceglie Tor Vergata "tutti intorno a un tavolo"

Il progetto del nuovo stadio della Roma

  • a
  • a
  • a

«Scelgo l'ipotesi numero 3, Tor Vergata. Ma avrei dato una quarta possibilità: la Monachina». Il sottosegretario ai Beni Culturali Francesco Giro ha fatto la sua scelta su dove costruire uno stadio. Una scelta che non è una chiusura, anzi. Perché riprendere anche l'ipotesi Monachina (sull'Aurelia, sui terreni di proprietà dell'imprenditore Sergio Scarpellini dove la famiglia Sensi vorrebbe costruire lo stadio della Roma, ndr)? «Perché se è vero che non regge il confronto con Tor Vergata in fatto di infrastrutture e collegamenti con il resto della città, non presenta però vincoli così restrittivi come invece le aree alla Centrale del latte e a Ponte Galeria. Se avessi dovuto scegliere tra 4 possibilità, sarebbe stata la mia seconda opzione». Quindi le altre due zone le boccia per i vincoli? «Le tutele del Ptp (Piano territoriale paesistico, ndr) sono intoccabili per legge». Anche alla Monachina ci sono vincoli... «Sì, ma non è una tutela estesa. Non lo considero un problema irrisolvibile». Questa è un'apertura? «Io non sono mai stato contrario alla costruzione di stadi. Ma è una questione di metodo. Sono state puntate bandierine sulle tavole del Prg senza avere progetti precisi. Senza sapere quanta cubatura realizzare oltre a quella degli stadi. Addirittura senza avere un'idea della capienza degli impianti. Il Tempo ha fatto tre proposte partendo dalle infrastrutture. Questo sì che è un modo per partire con il piede giusto!». Ieri Alemanno ha proposto di costruire gli stadi in Project Financing come a Genova... «Sono d'accordo. Anche perché chi costruisce deve avere un tornaconto. Non sono affatto contrario alla realizzazione di strutture ricettive come residence e alberghi nei dintorni dello stadio, ma bisogna stare attenti a non trasformare un investimento utile alla città in una cementificazione fuori controllo. Soprattutto se si tratta di aree agricole». Se queste non fossero soggette a vincoli, lei avallerebbe l'ipotesi di varianti urbanistiche? «Sì, ma andiamoci cauti. Si tratta pur sempre dell'agroromano, un paesaggio da tutelare». Il sindaco ha parlato di Prg dello sport. Che roba è? «Io conosco solo il Piano regolatore generale del Comune di Roma, ed è uno strumento prezioso a cui far riferimento. Se poi quello dello Sport sia un modo per "andare in deroga" al Prg...». Dunque meglio evitare deroghe... «Per questo Tor Vergata è stata la mia prima scelta». É pensabile, adesso, aprire un tavolo sulle ipotesi Tor Vergata e Monachina? «È necessario».

Dai blog