Ex bidelli, vittoria sugli alloggi
Approvata in giunta la delibera sulle case dei custodi in pensione
Una battaglia finalmente vinta, quella dell'Ancep guidata da Giuseppe Polimeni che più volte, anche tramite le pagine di questo giornale, ha denunciato il dramma di decine di anziani bidelli ed ex custodi di edifici pubblici che, una volta entrati in pensione, venivano cacciati dagli alloggi di servizio. Un dramma umano al quale è stato messo un punto definitivo. La giunta capitolina ha infatti votato la delibera proposta dall'assessore al Patrimonio, Alfredo Antoniozzi, che concede l'utilizzo degli alloggi di servizio presso le strutture scolastiche comunali, e le altre strutture capitoline, da parte dei custodi in quiescenza. Una firma importante, che consente agli anziani custodi di rimanere nelle proprie case (e spesso si tratta di ex aule ristrutturate a spese proprie), dietro il pagamento di un'indennità. Soddisfatto ovviamente il presidente Ancep. «Dopo anni di proteste e di proposte, finalmente abbiamo ottenuto un provvedimento che non solo riporta equità - sottolinea Polimeni - ma anche chiarezza sul diritto di queste persone ad abitare nei loro alloggi. Per questo devo ringraziare il sindaco Alemanno, l'assessore Antoniozzi e anche il presidente del XX Municipio, Gianni Giacomini, che hanno capito l'esigenza, soprattutto umana, di queste persone». La delibera dunque porta anzitutto chiarezza. Non si tratta di un «condono», chi non ha diritto di vivere negli alloggi di servizio dovrà infatti lasciarli e comunque il rilascio dell'immobile dovrà avvenire con graudalità e con «una tolleranza - si legge nel testo - non superiore a tre anni». Verrà insomma data la possibilità di trovare un altro alloggio. Per chi invece occupa a titolo abusivo si procederà al rilascio forzoso della casa. Un provvedimento atteso da anni, che oltre a dare tranquillità a persone con 40 anni di lavoro alle spalle e 800 euro di pensione, aiuterà a non ingrossare le fila delle migliaia di persone in attesa di una casa.