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Alemanno: «Nessuna dimissione ma stiamo rivedendo la squadra»

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Il«caso Mori» esce così dalle stanze del palazzo Senatorio e tine banco sulla dialettica politica capitolina. Dopo le due lettere del prefetto ed ex generale alle quali è seguita la non partecipazione alla riunione convocata dal delegato del sindaco alla Sicurezza, Giorgio Ciardi sul nuovo reparto dei vigili urbani per l'emergenza nomadi, l'opposizione in Campidoglio incalza. «La sicurezza Roma? Un grande bluff di Alemanno», tuona il consigliere Pd, Gianfranco Zambelli. «Un delegato al giorno non toglie il crimine di torno», ironizza il collega Pd, Paolo Masini. Fa eco, Massimiliano Valeriani «ora Alemanno dia la delega anche a Batman»; Mario Mei, invece consiglia a «sindaco e giunta di fare outing sulla sicurezza». Le risposte arrivano a raffica. Dal capogruppo Pdl in Consiglio comunale, Dario Rossin che parla di «assurda demagogia» da parte dell'opposizione, segue Ludovico Todini (Pdl) che ricorda i dati Upi Eures di due giorni fa che segnano un sensibile calo di reati. Alla fine però le parole che contano sono quelle dei diretti interessati. Così il delegato Ciardi precisa come «Le competenze attribuitemi dall'ordinanza sindacale non possono essere messe in discussione da chi ha un rapporto meramente consulenziale nei confronti dell'Amministrazione comunale. Ribadisco, comunque la mia stima personale e istituzionale nei confronti del generale Mori - sostiene poi Ciardi - ma ritengo opportuno un intervento del sindaco per una definitiva chiarificazione sull'attribuzione delle competenze organizzative e politiche di tutti coloro i quali devono garantire la sicurezza di questa città». E il sindaco chiarisce: «Stiamo ristudiando la squadra che si occupa di sicurezza affinché entro la settimana prossima non solo questa sia sistemata, sebbene non ci sono grossi problemi o dimissioni in vista, ma anche perché entriamo nel vivo del piano nomadi e di altre iniziative e quindi nono possiamo dare un'immagine così disunita». Sus. Nov.

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