Test antidroga in Campidoglio
Il primo a sottoporsi a narcotest sarà Alemanno: «Darò l’esempio, per me dovrebbe essere obbligatorio». Così il sindaco di Roma chiede alla sua maggioranza di prevedere il test antidroga in Campidoglio. Un appello raccolto in una mozione che, se approvata, porterà il test in Aula in 48 ore. Quella della Regione era stata considerata più una provocazione che una proposta seria. Comunque accettata dalla maggioranza di centrosinistra. Così come si discute sull'idea del capogruppo al Senato del Pdl, Maurizio Gasparri. Ieri però anche il sindaco Alemanno ha lanciato un appello al capogruppo Pdl in Consiglio comunale, Dario Rossin, affinché venga introdotto il test antidroga. «Chiederò al capogruppo del Pdl in Consiglio comunale di proporre il test antidroga. Secondo me bisogna farlo in Comune, in Regione e in Provincia, in questo modo possiamo dare tutti più garanzie ai cittadini. Chi ha incarichi istituzionali - precisa Alemanno - deve essere nel pieno possesso delle proprie facoltà. Per questo renderei il narcotest quasi obbligatorio per tutti coloro che ricoprono tale tipo di incarichi. Io sarò il primo a farlo». E se il sindaco si sottoporrà al test drug già stamattina, l'appello è stato subito raccolto dal capogruppo Pdl che ha già annunciato la presentazione di una mozione «ritengo importante dare un segnale di trasparenza in questo senso, e mi farò carico di presentare una mozione in Consiglio comunale - ha annunciato Rossin - con la quale chiederò di introdurre il narcotest, al quale i singoli consiglieri decideranno autonomamente di sottoporsi. Annuncio, infine, che io per primo mi sottoporrò all'esame proprio per dare un esempio che, ne sono certo, sarà seguito da tutti i miei colleghi». Ha subito aderito alla proposta anche il capogruppo de La Destra Francesco Storace, «spero che non sia la solita boutade e che si faccia davvero», ha commentato. Apprezzamenti anche da parte del Pd, con Mirko Coratti che ha sollecitato il presidente del Consiglio comunale, Marco Pomarici «a passare dalle parole ai fatti e a comunicarci dove e quando poter fare il test». Puntuale la risposta: «Se il Consiglio comunale voterà a favore, predisporremo un presidio sanitario in Aula entro 48 ore», ha assicurato Pomarici.