Nel Lazio via libera al Piano Casa
{{IMG_SX}}La legge sul Piano Casa regionale è in vigore. Dal quattro dicembre tutti coloro che vorranno «approfittarne» per gli interventi edilizi previsti potranno farlo. Ma senza presentare il fascicolo di fabbricato, perché le norme che lo disciplinano resteranno sospese fino al pronunciamento della Corte Costituzionale. La Regione Lazio ha deciso e ieri il vicepresidente Esterino Montino, in una riunione con i rappresentanti delle associazioni dei costruttori, ha spiegato cosa succede alla legge sul piano casa dopo che il Consiglio dei Ministri ha impugnato l'articolo sul fascicolo di fabbricato, vale a dire quella che è stata definita una sorta di cartella clinica degli edifici che racchiude tutta la documentazione sulla sicurezza, la staticità, gli impianti elettrici, idrici e di riscaldamento, per cui era stata prevista l'obbligatorietà negli edifici di proprietà pubblica. «Faremo una sospensiva di carattere legislativo per l'applicazione dell'articolo relativo al fascicolo di fabbricato», ha spiegato Montino. La motivazione? «Innanzitutto ci poniamo il problema di quei cittadini che spenderebbero dei soldi (circa mille euro) per il fascicolo per poi magari trovarsi in un secondo momento di fronte ad una decisione della Corte che accoglie il ricorso». Ma poi «anche perché il Governo ha mosso dei rilievi e noi non possiamo fare finta di niente». Quella della sospensiva è una delle tre strade che la Regione aveva di fronte una volta presentato il ricorso da parte del Consiglio dei Ministri. La prima era andare avanti e applicare la legge nella sua interezza fino alla decisione della Corte; la seconda stralciare l'articolo sul fabbricato. «Ma delle tre – ha insistito Montino – quella della sospensiva sembra, a mio parere, la più corretta». Resta inteso che, secondo il vicepresidente, il fascicolo non è un adempimento tale da poter ledere alcun diritto dei proprietari, ma è un atto di civiltà perché, «aumentando del 20% la cubatura di un fabbricato o facendo interventi aggiuntivi, il carico all'edificio è maggiore e si pone dunque la necessità di fare delle verifiche». Il fascicolo dunque sarebbe giusto, secondo Montino e «mille euro non sarebbero un costo tale da poter parlare di lesione dei diritti dei proprietari». Quanto a chi ha voluto ricorrere alla Corte per bloccare parte della legge il vicepresidente ha una sua idea: «Più che il governo c'è una forte pressione della Confedilizia che è sempre stata contraria al fascicolo di fabbricato perché lo vede come un balzello in più da dover sopportare». Tra le ragioni che hanno portato il Governo a fare il ricorso quella per cui la disposizione sul fascicolo contrasterebbe con l'idea base del Piano Casa, che è di rivatilizzare il settore costruzioni attraverso la semplificazione delle procedure.