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Prese le corsare della notte

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Mauro Conte, colonnello del nucleo Radiomobile

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Tamponano l'auto con la ragazza dentro, più volte, la costringono ad accostare, poi l'afferrano per i capelli e la rapinano. Sembra il soggetto di un film da città criminali. Ma è tutto vero. Con un elemento che rende la dinamica dei fatti più cruenta e meno ordinaria del solito. L'altra notte, alle 3, ad agire sono state due donne, di 35 e 26 anni. È l'ultimo cso della serie di colpi in rosa: è successo il 28 ottobre in una farmacia di via Andrea Doria razziata da una ragazza, e pochi giorni dopo a un taxi assaltato da due di 22 e 32 anni, arrestate dai carabinieri della Compagnia Trionfale. Anche le due cattive dell'altra notte hanno avuta fama breve: dopo circa mezz'ora sono state acciuffate dai carabinieri del Nucleo radiomobile, diretto dal colonnello Mauro Conte. Le gangster abitano a Fonte Nuova. L'altra notte sono a San Basilio. Girano sull'auto della più grande, una Rover 200. Si muovono come pantere, in cerca di prede sole, facili da prendere. E la trovano. Lei ha 26 anni. È appena uscita da una festa con gli amici. La seguono, la puntano. In via Tino Buazzelli, al Nomentano, entrano in azione. La Rover si avvicina all'auto della ragazza e la tamponano dietro. La giovane non capisice subito. Alza gli occhi allo specchietto retrovisore e vede i fari della Rover attaccati alla sua auto. È confusa e ha paura. Le due rapinatrici si rifanno sotto: altro urto. La ragazza a questo punto si ferma. E comincia il terrore. Le due sono furie. Una apre lo sportello, l'altra afferra la ragazza per i capelli e tira forte, così forte che quando più tardi sarà trasportata al pronto soccorso dell'ospedale Pertini, i medici le diranno che ha perso una ciocca abbondante. Mentre la vittima è bloccata, la seconda rapinatrice entra in auto e porta via la borsa: dentro ci sono portafogli, documenti e chiavi di casa. Le due corsare fuggono lasciando la ragazza lì. È dolorante ma arrabbiata e lucida quanto basta per guardare fissa la targa, leggere il numero e stamparselo nella memoria. Chiama il 112, chiede aiuto e insieme riferisce quella combinazione di targa. Sul posto arriva una pattuglia dei carabinieri. La sala operativa comunica gli accertamenti: quella Rover è intestata a una pregiudicata di Fonte Nuova. I militari decidono di andare subito a quell'indirizzo. Una intuizione che per niente sbagliata. Anzi, si rivelerà risolutiva. A casa i carabinieri trovano le due e la borsa della vittima. Le rapinatrici finiscono in manette e nel carcere di Rebibbia, dove ancora si trovano.  

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