Lavavetri, ai semafori la protesta di Action
Lecifre sono state rese note dal comandante dei vigili urbani Angelo Giuliani. I controlli dei vigili urbani sono entrati ieri a pieno regime, con 25 pattuglie che hanno monitorato gli incroci della Capitale dal centro storico all'Eur, da Primavalle a Prati. I Municipi più battuti dagli agenti della polizia municipale sono il I, il III, il V, il IX, il XVI e il XVII. Un gruppo di attivisti di Action, che si sono improvvisati lavavetri e giocolieri, ha protestato contro l'ordinanza del Comune per circa un'ora in via del Corso e sulla Cristoforo Colombo. Secondo i vigili, a contribuire al successo dell'ordinanza è stata anche la pubblicità preventiva data dai media e il tam-tam dei lavavetri che hanno lanciato dopo le multe di ieri. Infatti, nel primo giorno d'applicazione dell'ordinanza, i vigili urbani avevano fatto sette multe e dieci sequestri d'attrezzatura. «Il numero non esagerato di multe fatte ieri - ha detto il comandante dei vigili urbani Angelo Giuliani - dimostra in parte la sostanziale fuga dai semafori, ma questo non ci farà abbassare la guardia. L'obiettivo è aumentare la sicurezza stradale, eliminando il fenomeno e rendendo più fluido il traffico». «Se facciamo un rapido calcolo comprendiamo come un lavavetri possa guadagnare anche 1.800 euro al mese, in nero. Allora le cose sono due: o non sono dei poveri bisognosi come molti dicono oppure, come io credo, è evidente che c'è un racket dietro di loro, un'organizzazione criminale che, come per le donne rom ai semafori, lascia ai lavavetri soltanto una piccola parte degli introiti», ha detto dal canto suo l'assessore alle politiche sociali del Comune di Roma Sveva Belviso. «Vorrei invitare chi ancora si lascia andare a critiche fuori luogo a fare un giro per la città. Noterà che gli incroci, dopo anni, sono tornati a svolgere la funzione per i quali sono stati ideati, quella di regolazione dei flussi di traffico, abbandonando finalmente il ruolo di punti-bazar, lavaggi auto improvvisati o luoghi di esibizioni circensi», ha affermato Dario Rossin, capogruppo Pdl in Consiglio comunale.