Giro: "Stadio a Roma? Non esistono le carte"
Del progetto del nuovo stadio della Roma alla Massimina (zona Aurelia), "lanciato in pompa magna in una faraonica conferenza stampa" non esisterebbe "alcuna carta al ministero, tanto meno, e questo è ancor più bizzarro, al comune". Lo ha detto questa mattina a Radio Anch'io lo Sport l'onorevole Francesco Giro, sottosegretario ai Beni Culturali. "Siamo in alto mare? Ma qui non siamo nemmeno vicini al mare", ha detto Giro. "Non mi scandalizzerei se esistesse dell'altro da costruire, dal ramo commerciale al settore turistico alberghiero. Resta il fatto che il terreno individuato è attualmente vincolato da piano paesaggistico regionale e da un vincolo archeologico. Non vogliamo fare la parte dei cattivi, solo vorremmo metterci seduti tutti insieme intorno a un tavolo e verificare. A Roma è stato appena approvato un piano regolatore, vogliamo già andare in deroga". La strada scelta, insomma, è sbagliata in partenza, secondo Giro. "Torino è l'esempio, per uno stadio che verrà costruito secondo le regole esistenti, a dimostrazione che si può fare anche senza nuove leggi", ha detto l'onorevole riferendosi al nuovo stadio della Juventus. E anche alla legge sugli stadi che il governo varerà in previsione della candidatura dell'Italia agli Europei del 2016: "Dobbiamo tenerne conto, ma questo non significa approvare qualsiasi cosa. Per i Mondiali di Italia '90 furono realizzati degli stadi che già a quel tempo non avevano i requisiti necessari".