Pedofili alla Olga Rovere Due verità a confronto
Presunti colpevoli. O presunti innocenti, a seconda di come la si guardi. Sono le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti, Patrizia Del Meglio, il marito di quest’ultima, il produttore televisivo Gianfranco Scancarello, e la bidella Cristina Lunerti. Sono loro, secondo il pm di Tivoli Marco Mansi, gli autori degli abusi sessuali consumati ai danni di 21 bambini dentro e fuori la scuola materna «Olga Rovere», a Rignano Flaminio. Ansie e paure. Una barbarie efferata. O solo una psicosi collettiva. Cosa è accaduto davvero a Rignano Flaminio, paese a una quarantina di chilometri da roma? Davvero 21 bambini sono stati abusati dalla maestre che dovevano invece proteggerli? O si è trattato, invece, di un panico incontrollato, una psicosi che ha investito un'intera cittadina, finendo per spaccarlo in due, tra innocentisti e colpevolisti, e arrivando a insinuare l'ansia del dubbio in ogni casa, in ogni famiglia? Due verità opposte. Entrambe atroci. Messe una accanto all'altra in un'aula di tribunale. Una prima risposta dovrà darla il giudice per l'udienza preliminare del Tribunale di Tivoli, che dovrà pronunciarsi sui cinque indagati e decidere se rinviarli a giudizio o meno. È cominciata ieri l'udienza preliminare sul caso-Rignano. Le mamme dei bimbi erano tutte lì, in quell'aula del Tribunale di Tivoli. Degli indagati neppure l'ombra. Presento solo gli avvocati. Un'udienza tecnica dedicata alla costituzione delle parti e a porte chiuse per tutelare i minori coinvolti. Il gup - intenzionato a procedere velocemente, concentrando al massimo l'udienza anche in considerazione dell'impatto mediatico - ha ammesso la costituzione di parte civile di 19 famiglie di bambini, tutti ex alunni della «Olga Rovere», che avrebbero subito molestie sessuali dagli indagati. Altre due famiglie hanno invece scelto di non costituirsi in giudizio. Sulle tante eccezioni sollevate dalla difese, invece, il gup si pronuncerà il prossimo 14 novembre. Tra le questioni preliminari c'è anche la nullità di richiesta di rinvio a giudizio per «genericità dell'imputazione». A sollevare l'eccezione l'avvocato Roberto Borgogno, difensore della maestra Patrizia Del Meglio e dell'autore tv Gianfranco Scancarello. Oltre alla nullità della richiesta di rinvio a giudizio, è stata sollecitata la violazione del diritto della difesa per la non ricezione di copia dei filmati relativi agli incontri tra i bambini e i periti, nonché l'inutilizzabilità e la nullità di tutti gli atti relativi all'«ispezione a quella che è stata definita "la casa degli orrori" perché effettuati senza un avvertimento tempestivo dei difensori e alla presenza di un consulente non psicologo». Il gup sciolgerà la riserva nell'udienza del 14 novembre, quando dovrebbe aver luogo anche la requisitoria del pm Mansi. Il 15 gennaio sarà invece la volta degli interventi degli legali di parte civile, mentre il 22 toccherà agli avvocati delle difese. Per le parti civili le eccezioni presentate ieri, tuttavia, non dovrebbero costituire un impedimento al regolare svolgimento dell'udienza preliminare. «Riteniamo che le questioni tecniche sollevate dai difensori degli imputati siano assolutamente superabili da parte del giudice preliminare - hanno obiettato gli avvocati Antonio Cardamone e Franco Merlino - Attendiamo di confrontarci sull'enorme quantità di materiale di indagine prodotta dal pm e riteniamo non vi siano dubbi sulla sussistenza degli abusi». Anche l'avvocato Carlo Taormina, pure lui legale di alcune delle famiglie costituitesi parte civile, ha definito «pretestuose e infondate le eccezioni con le quali si è cercato di creare confusione nella testa del gup, che però non ha raccolto la provocazione». Secondo Taromina «è stato tentato di invalidare l'ispezione fatta al "casale degli orrori" con la presenza dei bambini e del consulente del pm, ma l'operazione è fallita. La signora Lunerti può stare tranquilla perché avrà il processo che merita». Secondo Taormina, il quadro probatorio sarebbe molto chiaro: «La signora Lunerti è rientrata nel processo (il pm aveva chiesto l'archiviazione ma il gip ha disposto l'imputazione coatta, facendo decadere solo le posizioni di Assunta Pisani e del benzinaio cingalese Kelum Weramuni De Silva ndr) grazie a me. Su Rignano c'è stata un'ubriacatura mediatica favorita sia dal lavoro investigativo svolto malissimo dalla Procura e sia dalal Corte di Cassazione, che scarcerò tutti gli indagati. Nell'incidente probatorio dall'audizione dei bambini è uscito un dato incontrovertibile: per 13 o 14 su 19 è stata accertata la capacità a testimoniare. I bambini hanno individuato le persone e fatto i nomi delle maestre specificando gli abusi subìti. Non solo, nell'incidente probatorio è stata accertata la convergenza dei racconti dei bambini». Ma v'è di più. Per Taormina sull'inchiesta sui casi di pedofilia a Rignano Flaminio ci sarebbero nuove pagine da scrivere. «Da circa un mese - ha spiegato l'avvocato di parte civile - il pm sta lavorando su una nuova pista: nell'inchiesta potrebbero rientrare personaggi già coinvolti e poi usciti di scena». Le difese in ogni caso confidano nel non luogo a procedere, nella certezza di avere elementi sufficienti per convincere il gup a non celebrare il processo a non concedere il rinvio a giudizio. «È stata un'udienza prettamente tecnica, ma abbiamo rappresentato al giudice tutta una serie di carenze del capo di imputazione delle indagini preliminari che dimostrano l'assoluta inconsistenza dell'accusa nei confronti degli imputati. Fare una contestazione generica sotto il profilo del tempo e delle modalità del fatto contestato dimostra la debolezza, l'insussistenza e l'inconsistenza dell'accusa», hanno detto gli avvocati Roberto Borgogno e Francesca Coppi, difensori della maestra Del Meglio e del marito Scancarello.