Cortei, regole dopo Natale
Si allontana la possibilità di un accordo per riscrivere le regole che disciplinano lo svolgimento di cortei e manifestazioni nella capitale. I sindacati che siedono al tavolo del prefetto infatti chiedono al sindaco «di farci fare un Natale tranquillo - sostiene Luigi Scardaone, segretario generale della Uil Roma, dopo aver ribadito la validità del protocollo esistente - serve stemperare il clima di tensione che si è creato in questa vicenda, poi da gennaio si può cominciare a ragionare». La proposta del Comune e del Prefetto prevede la riduzione dei percorsi autorizzati da sei a cinque, autorizzazioni a svolgere cortei solo in giorni prestabiliti della settimana (si punterebbe sul fine settimana), l'eliminazione di piazza del Popolo e di piazza Barberini dai siti autorizzati ad ospitare le manifestazioni. Sembra invece finita in secondo piano la richiesta del Campidoglio di limitare il numero dei cortei a uno, massimo due contemporaneamente. Nuove regole che vedono però contrari Cigl, Cisl e Uil, secondo i sindacati infatti il protocollo vigente (che di fatto prevede soltanto la limitazione dei percorsi - sei più due diramazioni a seconda delle esigenze - e individua sei aree per sit-in e manifestazioni), funziona e non può essere modificato. Toni più «morbidi» tuttavia sono stati utilizzati da Cisl «siamo disposti a compiere delle verifiche ma non ad azzerare il protocollo», ha dichiarato Mario Bertone, mentre per Gianni Fortunato dell'Ugl Roma «siamo disponibili a valutare correttivi, purché non si tocchi l'impianto dell'accordo». Intanto una mozione presentata dal capogruppo Pdl in XVII, Luca Aubert per vietare cortei in Prati è stata bocciata dal Municipio. Mentre ieri si sono svolte altre quattro manifestazioni. Tra queste, quella per la pace in Iran, Birmania e Tibet, da piazza Bocca della Vertià a piazza Navona e all'Esquilino la marcia silenziosa dell'Unione Buddisti italiani, che hanno di nuovo portato disagi a circolazione e commercio.