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Sigilli al cimitero delle ricette

I quintali di documenti

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Il cimitero delle ricette sotto sequestro. Gli scatoloni «dimenticati» nell'ex pronto soccorso di Maccarese sono ora al centro di un'indagine di Carabinieri e Guardia di Finanza, pronti a finire sui tavoli dei magistrati. L'intervento delle forze dell'ordine arriva proprio in seguito alla denuncia de Il Tempo del 22 ottobre scorso. I sigilli posti ieri dall'Arma agli archivi impolverati dello storico stabile del Comune di Fiumicino, sembrano essere solo il primo passo di quelle che si preannunciano come due indagini in parallelo, autorità giudiziaria da una parte, Garante della privacy dall'altra. I militari sono intervenuti ieri mattina nell'edificio al civico 225 di via Castel San Giorgio per verificare l'esistenza delle migliaia di prescrizioni, con tanto di nomi e patologie di pazienti visitati per anni nel presidio. È proprio la presenza delle ricette abbandonate che adesso dovrà essere valutata in base alla legge 675/1996, contenuta nel Testo Unico della Privacy. I Nas, effettuati gli accertamenti e posti i sigilli, gireranno l'informativa alla Procura di Civitavecchia, che deciderà se procedere con l'apertura di un'indagine ufficiale. I militari e la Guardia di Finanza hanno effettuato un sopralluogo anche nella sede della Asl RmD che sottolinea in un comunicato come, in seguito alle visite delle forze dell'ordine, sia stata «effettuata un'indagine interna», in seguito alla quale «è stata rinvenuta la deliberazione n.271 del 29 ottobre 2003, regolarmente consegnata all'autorità giudiziaria, firmata dall'allora direttore generale Domenico Alessio; nella stessa viene deliberata la chiusura immediata dei locali del presidio di Maccarese e il contestuale trasferimento delle attività sanitarie ed amministrative presso altri presidi per garantire la continuità delle stesse attività. Tra i documenti consegnati all'Arma anche uno datato 15 aprile 2005, in cui si davano indicazioni per l'invio al macero di tutto il materiale cartaceo presente nei locali». Lo stabile, una volta smantellato il presidio, era stato abbandonato fino al 2007 quando l'associazione Memento Naturae lo ha occupato con l'intento di riqualificarlo e in cui vi aveva organizzato diverse manifestazioni culturali.

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