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Riano sotto sgombero "Un'emergenza sociale"

Sequestrate 117 abitazioni abusive

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«Sono quattrocento persone. Più di cento famiglie. Nel caso dovessero essere sgomberati non sapremmo dove metterli. Una grave emergenza sociale. Se sarà necessario chiederò l'intervento del prefetto». Il sindaco di Riano, Nicola Regano, è molto preoccupato. Le famiglie che abitano nelle 117 villette sequestrate il 10 dicembre scorso rischiano tra poco di trovarsi senza casa. Il gip di Tivoli Cecilia Angrisano deve decidere se concedere un'altra proroga o rendere effettivo lo sgombero. L'8 ottobre sono state depositate le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione che ha rigettato i ricorsi dei residenti. Il reato ipotizzato dal pm di Tivoli Luca Ramacci è la lottizzazione abusiva. L'area su cui sono state costruite le abitazioni sarebbe dovuta essere adibita esclusivamente a borgo agricolo e non ci si sarebbero potute realizzare normali residenze.  In pratica, le licenze edilizie rilasciate dal Comune sarebbero irregolari. Gli indagati sono 193: i proprietari delle abitazioni, i costruttori e il funzionario che ha concesso i permessi. Al Comune si sentono con le mani legate. «Cambiare il piano regolatore significherebbe ammettere colpe che non abbiamo commesso - sostiene il sindaco - le licenze, tutte rilasciate prima del 2002, sono regolari. I tecnici che abbiamo incaricato di esaminare la situazione ci hanno confermato che non c'è stato alcun abuso». Per avvalorare questa tesi, il Consiglio comunale lo scorso maggio ha adottato una delibera con cui cerca di dimostrare che le licenze sono conformi al piano regolatore. Ma la Corte Suprema è di un altro avviso, ritiene addirittura «evidente l'aggravamento del carico urbanistico, costituendo ogni singolo villino parte di un complesso edilizio residenziale realizzato ex novo, che va integrato con l'aggregato urbano preesistente». Intanto i residenti ogni giorno «assediano» il Comune per capire cosa ne sarà del loro futuro. «Li sentiamo ogni giorno - racconta Regano - sono molto preoccupati e stressati. Nel caso di uno sgombero non sapremmo dove ospitarli. Non ci sono alberghi o strutture adeguate. È un problema serio di sicurezza sociale». I cittadini chiedono chiarezza: «Noi siamo presi in mezzo tra l'incudine e il martello, tra il Comune e la magistratura - dice Simone Satta del comitato Borghetti Riano - si chiariscano le responsabilità, ma è possibile pensare che più di cento famiglie siano un'associazione a delinquere? Ci sequestrano casa dopo cinque anni che abitiamo lì. Io e mia moglie abbiamo due figli di 6 e 4 anni. L'unica noastra colpa è aver deciso che quella casa ci piaceva».

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