Cinecittà, paura a scuola Quindici bimbi intossicati
Una lezione come un'altra, l'aula affollata di bambini, quaderni e portapenne sui banchi. Poi uno strano odore dolciastro e di muffa, i primi colpi di tosse, gli occhi che bruciano, le bolle sulla pelle. Grande spavento per quindici piccoli di una Quinta della scuola elementare e dell'infanzia Don Paolo Albera in via Marco Fulvio Nobiliore a Cinecittà. Prima lo strano odore, poi i sintomi. Il tutto al secondo piano dell'edificio. La causa? Un gas non ancora identificato. L'ipotesi più probabile sembra quella di alcuni detersivi miscelati male, capaci di sprigionare la sostanza irritante. «Non gestisco soltanto, ma ho la responsabilità di ognuno dei 600 bambini di questa istituzione - dice Maria Antonietta Damiano, preside della scuola - ho chiuso la scuola per un giorno per disinfettarla». «Questa mattina alle 8,30 tutti i bimbi erano nelle classi – racconta – Sono stata avvisata da alcune insegnanti che mi hanno descritto uno strano odore nelle aule all'ultimo piano. Poco dopo i bambini hanno cominciato a tossire e ad avere delle eruzioni cutanee». I ragazzi sono stati fatti uscire dalle classi, ma in maniera ordinata, per non allarmarli. Per gli alunni è stato un gioco. Sono stati spostati in altre scuole vicine e nell'edificio delle medie, in attesa che i genitori venissero a prenderli. «Coincidenza ha voluto che da poco avevo fatto fare alle insegnanti un corso per assistere i bambini in particolari condizioni cliniche – continua la preside – Qui abbiamo diversi piccoli con allergie, asma bronchiale, diabete: era importante essere preparati». È stato subito contattato l'Ares 118 per soccorrere chi presentava le irritazioni. Sono intervenuti anche vigili del fuoco, forze dell'ordine, vigili urbani del X Gruppo e la Asl. I piccoli con tosse, bruciore agli occhi e bolle sul collo sono stati subito soccorsi nella scuola: chi soffre di allergia, è stato curato con il cortisone. In poco tempo i sintomi sono spariti assieme alle bolle. A finire all'ospedale Casilino solo una bidella, dimessa poco dopo. «I vigili del fuoco hanno controllato il livello di ossigenazione degli ambienti e lo hanno trovato normale – racconta la preside – pur rilevando anche la presenza di una sostanza non identificabile». La paura si è attenuata, anche se c'è chi è tornato nella scuola solo parecchio dopo, verso le 14: «Ci hanno avvisato alle 11 e siamo venuti a riprendere i nipoti. Adesso vorrei sapere se si è scoperta la causa – chiede il nonno di due alunni – Riportarli qui, se non si è capito nulla, diventa difficile». «Domani (ndr: oggi) la società Multiservizi che si occupa delle pulizie - precisa la preside - disinfetterà gli ambienti. Ha sempre usato prodotti testati, anallergici, autorizzati: non capisco la causa di ciò che è accaduto. Ne approfitto per lanciare un appello ai genitori: diteci tutto sulle condizioni cliniche dei vostri figli, non c'è privacy che tenga. Lo dico perché solo oggi, nell'emergenza, molti papà e mamme, venendo a riprendere i bambini, ci hanno comunicato di allergie e patologie sofferte dai loro piccoli. Dobbiamo sapere prima». Intanto dal Sulpm, il sindacato della polizia municipale, si invita «il sindaco Alemanno ad attivare il Nucleo Tutela Consumatori - dice Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto - fatto innanzitutto da ispettori annonari passati nella polizia municipale, personale ampiamente formato e preparato, che potrebbe fare anche controlli igienico-sanitari e sulla tracciabilità dei prodotti utilizzati».