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Regione, alla Pisana assunzioni "di famiglia"

Il Consiglio della Regione Lazio

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Mogli, fidanzate, sorelle, nipoti dei consiglieri regionali del Lazio. Lavorano nelle loro segreterie o nelle Commissioni che presiedono. Alcuni sono stati assunti anni prima che venissero eletti i parenti-politici, altri sono stati imbarcati «perché servivano persone di fiducia». Ci sono anche quelli che, casualmente, hanno conquistato un posto nelle società o negli enti controllati dalla Regione. Partiamo dalla Pisana. Angelo D'Ovidio (capogruppo) e Fabio Desideri (consigliere ma ex capogruppo della Lista Storace) hanno formato poco tempo fa il Movimento libertà e solidarietà (Pdl). Per effetto di un emendamento approvato nella Finanziaria del 2007 hanno mantenuto due capi segreteria distinti (la poltrona più alta e meglio pagata degli staff dei gruppi politici). D'Ovidio ha deciso di assegnare quel posto alla moglie, Desideri alla (futura) compagna. «Tengo a precisare che mia moglie era già dipendente del Consiglio regionale da una decina d'anni. Ho preferito prendere lei e poi assegnare a dei giovani gli altri incarichi», spiega D'Ovidio. Più complesso il caso di Desideri: «Ho assunto la mia compagna, che è avvocato, come capo segreteria perché ha un curriculum da fare invidia. In ogni caso quando l'ho presa ero capogruppo della Lista Storace e non avevamo alcuna relazione. Dopo ci siamo innamorati e ora abbiamo tre figli. Non mi si può certo incolpare di un sentimento». Altro giro altra corsa. Gianfranco Bafundi, un passato nella Dc, poi in Forza Italia, nell'Udc, nell'Italia di Mezzo e adesso nel Pd, è presidente della Commissione regionale piccole e medie imprese, commercio e artigianato: nella segreteria lavora il nipote. Spiega Bafundi: «È una persona di valore, anche se non ha passato il concorso alla Pisana. Se l'avessi spinto ce l'avrebbe sicuramente fatta ma io nemmeno volevo che si presentasse». Anche la sorella di Bafundi lavora in Consiglio regionale, nella Commissione Bilancio, «ma ha vinto il concorso molti anni fa - precisa lui - prima che fossi eletto». C'è pure la consigliera del Pd Wanda Ciaraldi. Presiede la Commissione Risorse umane, demanio, patrimonio, affari istituzionali. Nella sua segreteria lavora la sorella ma non si tratterebbe affatto di un privilegio: «È comandata, faceva la maestra e guadagna come prima. Peraltro abita a Cassino e ogni giorno si fa centinaia di chilometri. Del resto avevo bisogno di una persona di fiducia in un posto che non è certo quello di un caposegreteria».

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