Un paese a un passo dallo sgombero
Quattrocento persone, praticamente un intero paese alle porte di Roma, rischiano di perdere la casa. I residenti di Riano attendono con il fiato sospeso il pronunciamento del gip di Tivoli che deve decidere se concedere una nuova proroga o dare seguito al provvedimento di sgombero che riguarda un centinaio di famiglie che vivono in 117 villette che si trovano in un'area di 135 ettari a pochi chilometri dal centro storico. Tutto risale allo scorso 10 dicembre, quando la Forestale ha suonato il campanello delle abitazioni in località Valle Braccia, Colle delle Rose, Stazzo Quadro e via dell'Olmo per notificare il sequestro preventivo di tutti gli immobili. Secondo il pm Luca Ramacci di Tivoli si tratta di lottizzazione abusiva. Le abitazioni non sarebbero conformi al piano regolatore perché si trovano in borghi agricoli. Ogni casa avrebbe dovuto avere un terreno coltivato annesso all'immobile. In pratica, le licenze di costruzione non sarebbero dovute essere rilasciate. Per questo motivo 193 persone sono state iscritte nel registro degli indagati, praticamente tutti i proprietari delle case, i costruttori e il funzionario del Comune di Riano che ha rilasciato i permessi. A gennaio scorso le famiglie, dopo una battaglia durata un mese (alcuni di loro hanno manifestato sotto al Tribunale di Tivoli) sono riusciti ad ottenere le proroghe allo sgombero. Oggi sono tutte scadute. Per evitare di perdere casa hanno anche presentato ricorso al Tribunale del Riesame prima e alla Cassazione poi. In entrambi casi il verdetto è stato sfavorevole. Le motivazioni della sentenza della Suprema Corte sono state depositate l'8 ottobre e, in sostanza, spiegano che i residenti dovrebbero abbandonare le abitazioni perché una loro permanenza costituirebbe un aggravamento della situazione ambientale. Adesso molti residenti si sono mossi per ottenere una nuova proroga. Il gip di Tivoli Cecilia Angrisano dovrà decidere se accettarla o rendere esecutivo il provvedimento di sgombero. In molti hanno figli piccoli o genitori anziani e non saprebbero dove andare. «Siamo molto preoccupati - si sfoga Stefania Di Nino, presidente del comitato dei residenti - la sopportazione e lo stress sono al limite. Abbiamo quasi tutti un mutuo da pagare, la nostra unica colpa è aver comprato casa seguendo tutte le pratiche, con gli atti notarili e le perizie favorevoli delle banche. Adesso dove dovremmo andare»?. In loro soccorso si è mosso anche il presidente della commissione Lavoro e Politiche sociali della Regione, Peppe Mariani: «Il rischio sgombero è imminente ed è surreale che persone che nel 2001 comprarono case finite vengano penalizzate per colpe non proprie e perdano i risparmi di una vita. Auspico che la magistratura garantisca ai cittadini il diritto di abitare negli edifici acquistati in buona fede».