Ritirati i "rinforzi" è allarme sicurezza
È di nuovo allarme per la grave carenza di organico nei cinque commissariati dei Castelli Romani. Questo a causa della mancata ricezione, lo scorso fine settimana, del programma di organizzazione del pattugliamento straordinario, in piedi da poco più di venti giorni, proveniente dal reparto «Guido Reni» di Roma per l'intera area castellana. Provvedimento disposto come «tampone» a una disastrosa e precaria situazione di carenza di mezzi e di organico di polizia. E il collasso è prossimo, in quanto, di fatto, i cittadini possono contare soltanto su 231 poliziotti per 339 mila e 156 abitanti dei Castelli. «Il pattugliamento straordinario è stato solo un provvedimento mediatico – dichiara Mirko Carletti, poliziotto e sindacalista Silp per la Cgil – e ora siamo al punto di prima, senza un reale potenziamento strutturale degli organici ma soltanto con personale aggregato che ha fatto la sua comparsata». Il personale aggregato, spiega Carletti, consiste in poco meno di dieci volanti con due agenti a bordo, per le quali vengono sistematicamente programmati i turni ogni fine settimana per la settimana entrante. Le circa dieci volanti, negli scorsi venti giorni, sono state distribuite con orario prestabilito per prestare supporto all'intera area (Frascati, Albano, Marino, Genzano, Velletri). «Siamo senza contratto – conclude Carletti - con agenti in pensionamento e senza un sostanziale ricambio». E il deficit sicurezza torna allo stato embrionale: Frascati 1 poliziotto ogni quattromila e 166 abitanti, Albano uno ogni mille e 92 abitanti, Genzano solo 32 agenti anziché i 57 prestabiliti, Velletri uno ogni mille e 518 abitanti.