Fermate bus pericolose In ritardo quelle nuove
Sul ciglio della carreggiata, senza alcuna protezione, prive di marciapiede o isola rialzata come prevede il Codice della strada. Spesso anche tra le sterpaglie e sprovviste delle tabelle con gli orari. Questa è la condizione in cui versano molte delle fermate dell'autobus nel comune di Fiumicino. Soprattutto quelle posizionate sulle strade più pericolose del territorio. Come viale di Coccia di Morto, dove più della metà delle soste per il servizio di trasporto pubblico (sei su dieci) è fuori norma. O su viale di Porto, la strada che da via delle Idrovore di Fiumicino porta a Fregene, dove solo all'altezza dell'istituto Paolo Baffi sono state posizionate (su entrambi i lati della via) le nuove pensiline in plexiglas dotate di tettoia, coperture laterali e panchine. Le altre diciassette sono tutte pericolose. L'Amministrazione nel luglio 2008 ha previsto il restyling di circa un centinaio di fermate dislocate su tutto il territorio. Un'operazione a costo zero per le casse di via Portuense, possibile grazie a un project financing da 600 mila euro a carico della «D&D Srl Outdoor Advertising» (società che, in cambio della gestione degli spazi pubblicitari sulle pensiline, si occupa della loro installazione). Per ora se ne contano, tuttavia, solo una quindicina. «I ritardi sono dovuti a problemi tecnici», spiega l'assessore alla Mobilità, Luigi Boccaccini, che fa sapere che a breve ne saranno ultimate altre due: una a piazza Salvo D'Acquisto a Passoscuro, l'altra di fronte la stazione di Palidoro. Una parte delle fermate è gestita dalla Cotral per il servizio di trasporto pubblico extraurbano. E anche queste risultano essere pericolose. A presentare problemi di sicurezza, non sono solo le soste per bus sulle strade principali, ma anche quelle sulle arterie interne. Su via Coni Zugna a Fiumicino ce ne sono almeno quattro totalmente insicure. Una è posizionata di fronte al poliambulatorio. Anche i lungomare non vengono risparmiati. Come quello di Fregene: a Ponente e Levante ce sono rispettivamente sei e tutte senza protezione di alcun tipo. «I pendolari sono in seria difficoltà», fa sapere il presidente dell'associazione Vivere Fregene, Angelo Giavara. Anche l'entroterra del comune è nelle stesse condizioni. È il caso di Aranova. «In via Siliqua tutte le fermate sono sulla strada e senza protezione», spiega il presidente dell'associazione Crescere insieme, Roberto Severini.