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Traffico in tilt e danni al metrò Alemanno: sui cortei deciderò io

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Quasiquattro ore di corteo da piazza della Repubblica a piazza Bocca della Verità. Con un percorso autorizzato che di fatto ha preso in «ostaggio» anche zone altrimenti escluse dal caos delle manifestazioni. Riflessioni che occorre fare il giorno dopo un altro pomeriggio infernale per la capitale. Tre manifestazioni, due cortei che hanno bloccato l'area di San Giovanni, Termini, Colosseo e di San Lorenzo. La manifestazione contro il razzismo è partita «quasi» puntuale, intorno alla 14.30 da piazza della Repubblica. Con un percorso folle i manifestanti sono stati fatti sfilare a via Cavour, piazza dell'Esquilino, piazza Santa Maria Maggiore, via Merulana, piazza Vittorio, via Emanuele Filiberto, viale Manzoni, via Labicana, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via del Teatro Marcello, via Petroselli, piazza Bocca della Verità, dove il corteo è arrivato alle 18.30 circa. Per chi non conosce la zona, si è trattato di bloccare inutilmente un quadrante strategico per la città, come quello che comprende la stazione Termini e San Giovanni. Sarebbe stato infatti più efficace far sfilare il corteo per via Cavour fino ai Fori Imperiali e da qui su piazza Venezia per via Petroselli. Un percorso questo già utilizzato in passato e che avrebbe consentito di riaprire al traffico via Cavour nel giro di due ore e di lasciare libera la circolazione tra la stazione Termini e San Giovanni, interdetta invece per l'intero pomeriggio. Un'altra giornata di caos, insomma, quella di ieri che ha portato anche danni alla stazione della metropolitana di Cinecittà, quando «circa duecento persone che si dovevano recare alla manifestazione contro il razzismo - ha comunicato la società Met.Ro - hanno rotto quattro tornelli per non pagare il biglietto e minacciato il personale. Episodi simili si sono verificati anche a Subaugusta, Anagnina e Eur Fermi». Una situazione al limite, insomma, al vaglio proprio in questi giorni del tavolo aperto in prefettura con le organizzazioni sindacali per il rinnovo del protocollo d'intesa sulle manifestazioni nella Capitale. Il sindaco Alemanno, nell'attesa delle nuove regole, sulle quali si sono riscontrati pareri contrastanti, è andato oltre. «Ho avocato a me tutte le autorizzazioni per il centro storico dopo le ultime manifestazioni a piazza Navona e a piazza del Popolo, dove di recente c'è stato un grande concerto. Stiamo rivedendo il protocollo - ha ricordato il sindaco - in maniera tale da indicare con chiarezza le alternative e garantire che le piazze principali vengano utilizzate solo per le manifestazioni più importanti».

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