In autunno rispuntano le baracche
Con l'autunno piccole baraccopoli abusive o misere tendopoli fioriscono in più punti a nord est di Roma. Micro accampamenti, comunità rom in continuo spostamento, difficili da individuare e censire. Al Parco dell'Acqua Sacra alcuni gruppi stanno cercando una sistemazione spostandosi dall'area al confine con Città Giardino (IV Municipio), viale Gottardo e via Monte Nevoso, sulla sponda opposta dell'Aniene e oltre, fino a via Benigni e via Cicogna (V Municipio), prosecuzione di viale Kant verso la Tiburtina e Ponte Mammolo. Proprio in quest'ultima area spuntano nuove abitazioni improvvisata, nascoste dal ponte della Tiburtina e dalla vegetazione lungo l'Aniene. Di materiale per costruire baracche, a ridosso della stazione della Metro B se ne può trovare parecchio: rifiuti e scarti sono ammucchiati a terra. Il caso più eclatante, di vera e propria baraccopoli, è quella che sta ai margini di Colli Aniene, su via del Flauto, una comunità nomade cresciuta nei mesi. Nuove tendopoli lungo il Tevere dall'area del campo di Tor di Quinto verso Saxa Rubra, lungo la Flaminia, a volte visibili dalla pista ciclabile fluviale. Si tratta quasi sempre di piccoli numeri, nuclei familiari di sei-dieci persone. Cercano una sistemazione per l'inverno, magari lontano da occhi indiscreti. Piccole comunità si nascondono bene nell'ampia area verde tra via Molazzana, via Comano e la stazione Nuovo Salario (l'ultimo importante sgombero lo scorso 3 settembre), zona che continua a ricevere la visita di gruppi rom e che necessita di continui monitoraggi da parte del gruppo locale di carabinieri e polizia. Camper e tende non scompaiono neppure da via Jacobini, sempre nel IV Municipio. Nomadi e senzatetto sono stati cacciati più volte da questa strada e dalla vicina area verde che si affaccia sul mercato Val Melaina, l'ultima volta con il concorso dei volontari del Gaev, le Guardie Ambientali Ecologiche Volontarie che avevano ripulito la zona: i rom spariscono anche per una settimana, ma poi si fanno rivedere. Non mancano poi alcuni micro gruppi lungo la Cassia, appena fuori il Gra nelle aree verdi che costeggiano la consolare.