Giuseppe Grifeo Ai limiti del quartiere Colli Aniene, lungo viale Palmiro Togliatti, all'altezza dell'omonima stazione ferroviaria, un piccolo, vecchio campo abusivo è «lievitato».
Unanno fa erano meno di dieci. Frutto di sgomberi in zona, a cominciare da quello più vecchio di Ponte Mammolo, con conseguente spostamento di rom su quest'area, soprattutto negli ultimi quattro mesi. Le stamberghe visibili e che si possono contare sono nella parte non coperta dalla vegetazione. Il campo cresce lentamente, di mese in mese e i nomadi ci arrivano anche in auto: la piccola strada che costeggia il sito è aperta. Basta percorrere via Collatina Vecchia, via dell'Arpa o via della Cetra. Due erano gli sbarramenti in cemento che impedivano l'ingresso alla viuzza proprio di fronte alla Stazione Togliatti: uno è stato totalmente spostato; l'altro è stato smosso parzialmente. Il passaggio all'altro capo del tracciato è del tutto libero. I tetti di lamiere e plastica delle baracche sono ben visibili dal cavalcavia di viale Togliatti, all'altezza della fermata Atac per la stazione. Ci si sporge dal parapetto della corsia verso la Prenestina ed ecco che il villaggio è quasi completamente distinguibile. Bacinelle, pattume, vecchie sedie fanno buona compagnia persino ad alcune parabole satellitari: non sarebbe la prima volta in una baraccopoli, come non è la prima volta che ci sia disponibilità di corrente elettrica per far funzionare un televisore. Biglietto da visita del campo, all'inizio della strada che lo costeggia, una collinetta di rifiuti solo in parte contenuti in un decrepito e lurido vascone in metallo, presumibilmente dell'Ama. La Stazione Togliatti, distante pochi metri, è principalmente frequentata da nomadi di questo campo che attraversano i binari invece di utilizzare l'apposito sottopasso. I residenti della zona preferiscono girare al largo. C'è spaccio, tossici che sragionano o si addormentano sulle panchine. Gli ascensori per disabili dello scalo ferroviario non funzionano: quello all'uscita Collatina Vecchia/Salviati sembra aver fatto da bersaglio per armi da fuoco e pietre. «La questione sicurezza rimane un'emergenza – dice Ermenegildo Colazza, presidente del Cdq Colli Aniene – La presenza di una baraccopoli come questa, cresciuta negli scorsi mesi e accoppiata al vicino campo di via della Martora, complica la vita nel quartiere. I furti e le rapine continuano a essere tanti, gli ultimi nei negozi a via Edoardo d'Onofrio e nelle palazzine fra viale Bardanzellu e via Balabanoff».