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«Tra le ipotesi il vento e la ruggine Ma per i lavori ci vorrà del tempo»

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Orai tempi sono maturi per iniziare a pianificare le modalità d'intervento sulla statua. Impossibile per ora sapere l'entità del danno e soprattutto l'onere che costerà il suo ripristino sull'alto piedistallo. Ma si può parlare del restauro. Ecco il punto di vista del professor Salvatore Federico che insegna tecnologia dei metalli presso la scuola dell'Istituto Superiore per la conservazione ed il restauro di Roma. Professore, siamo ansiosi di conoscere i tempi e le modalità di restauro della statua della Madonnina di Monte Mario. Quali sono le sue previsioni in tal senso? «È un lavorone. Penso ci vorrà parecchio tempo. Prima di intervenire fisicamente bisognerà controllare bene lo stato attuale, cioè verificare i danni che la caduta ha causato alla struttura portante e cercare di capire quali sono state le cause che hanno determinato il cedimento strutturale provocato, lo sappiamo bene, principalmente dall'azione devastante della tromba d'aria che ha colpito così duramente la città. Poi si potrà passare a pianificare l'intervento sui rivestimenti in rame e bronzo che coprono la statua». Cosa può aver causato il cedimento dall'alto piedistallo? «Gli elementi possono essere numerosi. Da una saldatura saltata ad un collegamento ossidato, alla ruggine, all'azione delle intemperie che nel corso dei lunghi 53 anni, previa infiltrazione, possono aver fatto deperire la struttura portante o i vincoli annessi». Si tratta di un lavoro impegnativo, dunque? «L'Istituto di restauro è a Roma ed è in piena attività ma ora occorrerà vedere quali saranno i prossimi passi da fare, andrà sentita la Soprintendenza competente e poi la proprietà. Faremo la nostra parte».

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