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Addio Maria Angiolillo "regina" dei salotti romani

Domenico Bonifaci e il figlio dell'Angiolillo Marco Milella

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Si sono celebrati questa mattina a Roma, nella chiesa di Sant'Andrea delle Fratte, i funerali di Maria Girani Angiolillo, vedova del fondatore del «Tempo» Renato Angiolillo e scomparsa mercoledì scorso a Roma all'età di 83 anni.  Una gran folla di Vip, esponenti del mondo della politica, dell'economia, del giornalismo, della nobiltà e dello spettacolo ha voluto dare l'ultimo addio a quella che è sempre stata considerata la «regina» dei salotti romani. Alle esequie, celebrate dal cardinale Giovan Battista Re, erano presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, il capogruppo dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, l'onorevole Giuseppe Consolo con la moglie Natasha e la figlia Nicoletta Romanov, la moglie del presidente emerito della Repubblica Franca Ciampi, la vedova dell'ex Capo dello Stato Giovanni leone, donna Vittoria, donna Assunta Almirante. Tra i giornalisti, Bruno Vespa, il direttore del Corriere della Sera Ferruccio De Bortoli, il direttore del Tg5 Clemente J.Mimun, l'ex direttore del 'Corserà Stefano Folli, Roberto D'Agostino, Cesara Bonamici, l'editore del «Tempo» Domenico Bonifaci e parecchi giornalisti del quotidiano fondato da Renato Angiolillo, tra cui Angelo Frignani e Francobaldo Chiocci, nonchè numerosi tipografi del giornale di Palazzo Wedekind. Tra gli amici e conoscenti di Maria Angiolillo che assiepavano la chiesa di Sant'Andrea delle Fratte, la stessa dove nel 1973 si celebrarono i funerali del senatore Renato Angiolillo, Franco Carraro e la moglie Sandra, Francesco Caltagirone Bellavista, l'avvocato Mario D'Urso, Alberto Menarini, il presidente della Lega Calcio Maurizio Beretta, Pippo Baudo, Marina Ripa di Meana, la stilista Lella Curiel, lo scultore Igor Mitoraj, Alda Fendi con il marito Ignazio Caruso, Carla Martino, Daniela Memmo D'Amelio, Valeria Licastro Scordino, Edwige Fenech, Raffaella Leoni, Gloria Venturi. A rappresentare la nobiltà romana, la marchesa Livia Pallavicino, la principessa Nicoletta Odescalchi, il principe Carlo Giovanelli. Dopo l'orazione funebre, ha preso la parola un commosso Gianni Letta, che per circa mezz'ora ha ricordato l'umanità e la personalità di Maria Angiolillo. Dopo aver ringraziato il cardinale Re per aver officiato le esequie, Letta, che fu il successore di Angiolillo alla guida del «Tempo», legato da decenni ad un'amicizia indissolubile alla vedova del senatore, ha ringraziato il sindaco Gianni Alemanno, che ha voluto testimoniare con la sua presenza l'importanza che ha avuto Maria Angiolillo per la città di Roma. Nel suo ricordo, Letta ha inoltre voluto sottolineare la sensibilità dimostrata da Giuseppe Consolo, tra i più cari amici di Maria Angiolillo, per aver tempestivamente informato il Parlamento della sua scomparsa. Nel rimarcare il ruolo insostituibile ricoperto negli anni da Maria Angiolillo quale donna di cultura e ambasciatrice di pace, Letta non ha mancato di sottolineare la sua figura di grande mediatrice per aver favorito numerosi e delicati incontri politici. «Le dobbiamo essere grati un pò tutti», ha detto Letta, citando tra l'altro anche Francesco Caltagirone Bellavista «per quanto ha fatto per lei in questi ultimi giorni dimostrandosi memore e riconoscente di quanto Maria ha fatto per lui». Letta non ha mancato di citare amici e conoscenti di vecchia data di Maria Angiolillo, quali Giustina Destro, Sandra Carraro e Stefano Folli, che Letta ha definito uno dei migliori, «anzi il migliore» notista politico del giornalismo italiano. Maria Angiolillo era considerata la signora dei salotti romani. Da Giulio Andreotti a Massimo D'Alema, da Gianni Agnelli al cardinale Agostino Casaroli, da Gianfranco Fini a Francesco Rutelli. E poi Bruno Vespa, Carlo Rossella, Fabrizio Del Noce, Vincenzo Visco, Cesare Salvi, Vannino Chiti, Pierluigi Bersani, Giulio Tremonti, Altero Matteoli e Giuseppe Consolo, Mario D'Urso, Gianni Letta, Walter Veltroni, Cesare Romiti e pure Umberto Bossi. Sono alcuni degli ospiti di Casa Angiolillo, «il santuario che vale più dei Palazzi ufficiali», il salotto bipartisan della Seconda Repubblica, ma attivo da ben prima, da quasi un quarantennio. Negli anni Novanta e nel 2007 ha ospitato anche Silvio Berlusconi, mentre Romano Prodi, quando era ministro dell'Industria, fu invitato ma sbagliò data e si presentò con 24 ore di anticipo, costringendo la padrona di casa a riceverlo in vestaglia. Se la trasmissione Rai «Porta a Porta» è considerata quasi all'unanimità la Terza Camera del Parlamento, il salotto romano della signora Maria Angiolillo è passato, almeno a maggioranza qualificata, alle cronache come la Quarta Camera. Quello di Maria Girani, vedova del fondatore de «Il Tempo», Renato Angiolillo, è un salotto, come ha raccontato lei stessa in una dellle sue rare interviste (in tv è apparsa solo da Enzo Biagi e Vespa), dove personalità della politica, della finanza, del giornalismo e qualche volta dello spettacolo si scambiano idee e analizzano la situazione italiana. La «Signora», nella sua sontuosa abitazione, il villino Giulia a Trinità dei Monti, ha voluto ricreare agli inizi degli anni Settanta quell'atmosfera da salotto da lei stessa respirata nei saloni di Palazzo Colonna, allora dominati dalla principessa Isabella Colonna, dove fu ammessa nel 1961, presentandosi con un abito corto che le gran dame guardarono storto. «Da lei ho imparato come si vive in un certo mondo, come si riceve; che la regola fondamentale è non fare pettegolezzi». E ha imparato anche che è importante «non farsi nemici». E così ha allargato le sue conoscenze, dando sempre meno spazio all'aristocrazia e più spazio alla società che conta. Tutti presenti, oggi, per darle l'ultimo saluto.

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