Quando Fontana volle mia madre come modella per il Vittoriano
{{IMG_SX}}Il filo diretto con la cronaca di Roma. Potete inviare lettere, commenti e segnalazioni a questo indirizzo e-mail (clicca qui), al numero di fax 06/675.88.324 o via posta a Il Tempo - Lettere, piazza Colonna 366 - 00187 Roma. Il destino ha voluto che madre e figlia continuassero a stare «vicine». Bruna Lotti, 90 anni portati benissimo e la madre Rosalia Bruni, scomparsa nel 1971, consegnata alla storia come «Vittoria alata» nella Quadriga dell'Unità in cima al Vittoriano. Bruna abita in via del Plebiscito con la figlia Luigina e il cane Nina, mentre l'immagine scolpita di sua madre, scelta da Fontana come modella, svetta dal Vittoriano. La "sua" Quadriga è a sinistra guardando il monumento simbolo della Nazione e dei romani che hanno imparato ad amare con il tempo «la macchina da scrivere» di piazza Venezia. Qualche centinaio di metri separano la figlia da quella figura scolpita nel bronzo che è stata sua madre. «Era una donna molto energica - ricorda Bruna - Non amava parlare di questa sua esperienza di modella. Ai suoi tempi c'era un altro rigore e lavorare per un artista, fosse stato anche il più importante, era considerato sconveniente». La storia di Rosa Bruni, si intreccia con quella d'Italia. E non solo per il volto "prestato" alla Quadriga del Vittoriano. Nata a Ceprano viene a stare a Roma con la famiglia. Sono tempi duri. Lavora fin da giovane e a 15 anni è già una bravissima pantalonaia. Vive a Borgo. «Un giorno - ricorda la figlia - mia madre stava camminando a piazza del Popolo quando dai tavolini del Caffè Rosati si alzò un signore che le andò incontro ed esclamò: "questa è la modella che fa per me". Mia madre non raccontò a nessuno di questo lavoro per Fontana. Me ne parlò lei, ma non amava che in famiglia se ne parlasse». Tempi e costumi diversi rispetto ad oggi. «Mia madre era socialista e aveva le idee molto chiare in tema di diritti e di giustizia - ricorda Bruna - papà era brigadiere della Guardia Municipale. Due personalità forti e diverse ma molto unite». Figlia unica una rarità per quei tempi, Bruna cresce in una famiglia di gente operosa. La madre oltre al lavoro di sartoria aveva aperto una trattoria in via degli Scipioni, (c'è ancora) affinchè l'unica figlia crescesse senza problemi. Infatti la signora Bruna (nella foto con i figli Luigina e Rolando e la nipote Giulia) non ha mai lavorato. Ha sposato un tranviere e oggi vive la sua età circondata dall'affetto dei familiari, dai ricordi più cari, all'ombra del Vittoriano. Dove sua madre sembra osservarla dall'alto. La lettera - Sono il nipote di Rosa Rossi (Rosalia Rossi). Lo scultore Fontana scelse mia nonna come modella per rappresentare la Vittoria Alata che si trova sul Vittoriano a Roma (guardando il monumento in alto a sinistra). Lei sarebbe la rappresentazione dell'Unità. Mi piacerebbe fare un regalo a mia madre, che oggi ha 90 anni: poter vedere un bell'articolo che parli di sua mamma in relazione a tale avvenimento. Ringrazio il «mio giornale» che mi fa rivivere dei bei ricordi e conoscere cose che non sapevo, con questa bellissima pagina dedicata a noi romani. Rolando Lotti